Cronaca

Il Pdl contro miss Padania. La Lega sbotta <br/> “Si facciano miss Berlusca”. Alleanza a rischio

Il caso è esploso nel comune di San Donà di Piave. Il carroccio vorrebbe presentare il concorso di bellezza durante la fiera del Rosario. I pidiellini però insorgono e minacciano di far cadare la giunta

Maggioranza nei guai anche ai confini dell’Impero. Non solo Roma, dunque. Ma, in questo caso, anche a San Donà di Piave, enclave verde-Carroccio che rischia di scivolare su una singolare buccia di banana: la sfilata di Miss Padania. Sì perché l’idea del sindaco Francesca Zacariotto è quella di presentare il concorso di bellezza durante la Fiera del Rosario, sagra storica dedicata alla Madonna del colera. Insomma, il diavolo e l’acquasanta. Così, almeno, devono averla pensata quelli del Pdl che per bocca dell’assessore azzurro Olivieo Leo arrivano ad annunciare le dimissioni. Minacce che non sembrano scalfire il primo cittadino di San Donà di Piave che siede anche sulla poltrona di presidente della Provincia di Venezia.

“Io tiro dritto – ha detto la signora dal doppio incarico – . Se vogliono andare alla conta sono pronta ad andarci. Ricordo che, fra Lega e la mia lista civica, noi abbiamo 13 consiglieri e loro sette. Siamo seri per favore, con tutti i problemi veri che ci sono, mi rifiuto di discutere di un concorso di bellezza. E’ una polemica ridicola’”.

L’affaire della miss però prosegue. A soffiare sul fuoco della polemica è sempre l’assessore azzurro, con un passato in An. Insomma un bello specchio della realtà che sta vivendo oggi il nostro Paese. “E’ una festa religiosa – tuona Leo – e non può essere trasformata in qualcosa di politico”. E pur di non mischiare il sacro con il profano sono pronti alla rottura. Insomma un gioco delle parti al contrario. Non più i finiani, ma i pidiellini interpretano il ruolo dei dissidenti. “La Fiera – tuonano i berluscones – è legata al nostro territorio e la Padania è il nostro territorio”. Alla fine, però, la sindachessa, nonché, ricordiamolo, presidente della Provincia di Venezia, è sbottata. “Se non vogliono miss Padania, allora si facciano miss Berlusca”. Gli altri, però, non apprezzano la greve ironia e rilanciano: “Al prossimo consiglio comunale siamo pronti a far cadere la maggioranza”. Un ritornello che a Montecitorio conoscono bene. Ora, però, il vizietto sembra allargarsi anche in provincia.