Il Medioevo italiano si veste di “politically correct” recuperando in salsa mediatica l’antico rituale dell’abiura. Così è successo in quel di Verona, dove il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, ha finalmente concesso il Teatro Romano per il concerto che Morgan terrà il 15 settembre, solo dopo una lettera di scuse e di sostanziale dissociazione dall’uso delle droghe da parte dell’artista.
Il vento della restaurazione soffia anche su Trani. Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, tuona in questi giorni contro il concerto che Elton John dovrebbe tenere a Trani il 22 settembre. ”Meglio non nascere che vivere certe esistenze”, ha dichiarato Babini senza mezzi termini con riferimento all’artista evidentemente reo di omosessualità.
E ancora gran putiferio in terra di Sicilia dopo che durante un concerto i Litfiba hanno dato fuoco alle polveri della polemica, con feroci battute su B, Dell’Utri e la P3. Parlando addirittura di “incitamento all’odio”, una coordinatrice del club del Pdl-Sicilia, Costanza Castello, avrebbe chiesto alla band di rimborsare i biglietti perché “i concerti rock di politico dovrebbero avere ben poco”!
Dunque, episodi diversi eppure legati da una comune matrice: quell’intolleranza ipocritamente travestita da pia opera di moralizzazione che il minculpop clerico-berlusconiano porta avanti bollando come “diseducativo” tutto ciò che non è allineato. Un’imperturbabile strategia mistificatoria, ostinatamente cieca, sorda e muta di fronte alla bufera infinita (questa sì inequivocabilmente diseducativa) di scandali, violenze e atrocità per tutti i gusti, che affligge ogni livello della società italiana. Deposta ogni speranza in un soprassalto di intelligenza, a quando una cura per il cancro dell’ignoranza?