Il 13 agosto 2010 noto, sulle pagine di cronaca di Roma di Repubblica, alcuni titoli che meritano attenzione. Anche perché ciascun titolo copre un grappolo di eventi che forse non sono accaduti lo stesso giorno, ma sono la rappresentazione e il proseguimento dello stesso dramma. Per esempio: “Violenza sulle donne, una giornata di follia”. Segue un triste elenco di eventi: “Ponte Milvio, un uomo di 51 anni, accecato dalla gelosia, ha preso a cinghiate la moglie ventiduenne e il figlio di 2 mesi”. Romanina: “Un uomo di 22 anni, rifiutato da una brasiliana, ha tentato di gettarla dal balcone”. Santa Palomba: “Un uomo di 65 anni ha tenuto segregata in casa per mesi la moglie trentenne che aveva deciso di lasciarlo”.
Ma ecco un secondo titolo a grappolo: “Piazze storiche, la movida del degrado. Alcool selvaggio e un tappeto di bottiglie da Campo de’ Fiori a Trinità dei Monti. Sulla scalinata ci sono venditori ambulanti di birre. Le fioriere trasformate in cestini dei rifiuti. È necessario scavalcare un tappeto di bottiglie e lattine, facendo attenzione a non urtare i turisti sdraiati sugli scalini e impegnati a scolarsi un litro di vino rosso o una birra ghiacciata. Effetto, probabilmente, della mancata emanazione, da parte del Campidoglio dell’ordinanza, anti-alcool”. Ma anche: “Davanti alla fontana del Bernini la carica delle auto nell’isola violata. Le piazze gioiello di Roma sono prese d’assalto da Suv, minicar, utilitarie. La sosta selvaggia è la nuova legge a piazza Navona come al Pantheon. A pochi metri dalle fontane barocche e dai palazzi rinascimentali i romani mollano l’auto proprio sotto i divieti”.
Carceri piene di bambini stranieri
Dove sono polizia, carabinieri, vigili urbani? Le stesse pagine hanno altre notizie. Una è questa: “A Rebibbia c’è il pieno di bambini. Nel nido del carcere di Rebibbia, il più grande penitenziario d’Italia per sole donne, i bambini incarcerati con le loro madri sono adesso 19. Il più piccolo ha 5 mesi, il più grande quasi 3 anni. Dice il garante regionale per i detenuti, Angiolo Marroni: “Per colpa non loro questi bambini vivono dietro le sbarre gli anni fondamentali della loro esistenza”. Vale la pena di verificare. Questi bambini sono quasi tutti rom o piccoli stranieri. Le loro mamme finiscono più facilmente in prigione e il numero di detenuti bambini aumenta. Una “breve”, sempre sulle pagine di Roma di Repubblica, sempre lo stesso 13 agosto, ci dà lo spunto per sapere dove erano le forze dell’ordine a Roma in quei giorni e per capire l’improvviso affollamento di bambini (ovvero, di madri arrestate) in pieno agosto nel carcere di Rebibbia. Si tenga conto che, nelle notizie di cronaca di Roma, né quel giorno, né nei giorni precedenti (verificati dall’inizio del mese) vi è stata una recrudescenza di crimini più o meno importanti nella città e nella provincia Roma. Ma ecco la “breve” rivelatrice: “Esquilino al setaccio. Manette e multe”. “Maxi controllo delle forze dell’ordine all’Esquilino. Molte le persone arrestate, più di 360 stranieri controllati, di cui 7 (comunitari) proposti per l’allontanamento dal territorio nazionale, 35 esercizi commerciali controllati, decine di violazioni amministrative accertate. All’operazione hanno partecipato militari dell’8° Reggimento Lazio, del Nucleo Radiomobile e dei reparti speciali”. Notizie utili a capire chi, dove, come tutela Roma ci vengono date anche dal Messaggero dello stesso giorno, in un articolo più ampio, dal titolo: “12 ore di controlli: Esquilino al setaccio”. 12 ore sono una grande operazione militare in un solo quartiere con un’unica caratteristica: molti immigrati. 12 ore hanno proposto, alla fine, arresti che sembrano tutti dovuti alla condizione di illegali (nella cronaca non è elencato alcun reato, salvo violazioni alle norme comunali di un paio di affitta-camere) e che non sembrano motivate da eventi violenti. Un particolare cui fare attenzione, però, è che il testo pubblicato “in breve” (dunque con un certo pudore) da Repubblica è identico a quello pubblicato con più spazio ed evidenza dal Messaggero, che aggiunge le storie di un “borseggiatore libanese” e di un “sardo”, cioè un italiano, trovato a spasso mentre avrebbe dovuto essere in prigione. Poiché non è possibile che i due quotidiani si dividano il lavoro dello stesso cronista, è più probabile che in un un giornale e nell’altro sia andato in pagina un comunicato del ministero dell’Interno.. Variano, ma sono altrettanto eloquenti, le due frasi finali. Repubblica: “L’operazione è stata eseguita grazie al contributo di tanti cittadini che si sono rivolti ai militari”. Il Messaggero: “Dall’approvazione del Patto per Roma sicura (28 luglio 2008) sono stati effettuati 647 arresti e 1469 denunce a piede libero”.
Violenze domestiche senza attenzione
Traduzione: la Lega Nord comanda a Roma. Polizia e carabinieri forse non sono d’accordo. A Roma accade ben altro. Ma tutta la forza che la città possiede viene spostata – non solo a Varese, ma anche a Roma – su coloro che, come dicono il primo ministro di questo Paese, Berlusconi, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, “abitualmente delinquono”, gli immigrati. Lo prova la rimozione del prefetto di Roma, Mosca, che aveva rifiutato l’ordine di sottoporre i bambini rom all’umiliazione delle impronte digitali. Lo provano gli sgomberi notturni – improvvisi e brutali – dei campi nomadi, famiglie e gruppi abituati a vivere insieme, dispersi nella notte, senza alcuna nuova dimora o destinazione verso cui andare. Lo prova l’operazione Esquilino, a Roma, in un giorno d’agosto. Si affollano di bambini le carceri a causa degli arresti, eseguiti anche per amore di statistica e per il vanto del ministro degli Interni, il leader leghista-secessionista Maroni. Si abbandonano centinaia di famiglie alle violenze domestiche anche omicide (il 98% di quei reati avvengono in famiglie italiane), nonostante il più delle volte violenze, persecuzioni, imminenti pericoli siano denunciati ripetutamente dalle donne in pericolo.
Cittadini abbandonati
Nel frattempo, i bianchi proprietari di Suv invadono indisturbati piazza Navona e ogni altra isola pedonale di Roma. Nel frattempo i turisti, nella città di Alemanno-Maroni, non trovano neppure un vigile che impedisca il “tappeto di bottiglie di birra” vendute sul posto a Trinità dei Monti. Nella Roma di Alemanno-Maroni sono tutti troppo impegnati a rastrellare l’Esquilino o a sgomberare i campi nomadi, usando anche l’esercito, e conducendo l’assalto sempre di notte, con il risultato inevitabile di terrorizzare i bambini. Ho detto che questa è la Roma di Alemanno-Maroni. Credo che sia più giusto dire che Maroni comanda, seguendo le sue lugubri ossessioni, e il sindaco di Roma ubbidisce. Molti, tra le forze dell’ordine, si sentiranno umiliati per ciò che non possono fare (aiutare i cittadini) e per ciò che devono fare: servire la Lega. La Lega, lo ha detto chiaro fin dal primo giorno di questo governo Bossi-Berlusconi. Roberto Castelli (20 aprile 2008): “La festa è finita. Ora riempiamo le prigioni”.
Roberto Maroni (11 maggio 2008): “Ma noi andremo avanti, linea dura contro i rom. Chiusura delle frontiere. Blocco del Trattato di Schengen contro Rom e rumeni, carcere per chi tenta di entrare o si trova in Italia violando le nostre leggi”. Roberto Maroni (21 agosto 2010): “ Sarkozy ha ragione, ma per i rom è arrivato il momento di fare un passo in più: espulsione come per i clandestini, non rimpatri assistiti come in Francia”. Tanto sa che alla fine Chiamparino e il Pd lo invitano alla Festa di Torino. Sarà per parlare del passo in più?