I carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno arrestato Salvatore Facchineri, 36enne latitante e figlio del boss Michele Facchineri, evaso il 25 febbraio scorso dagli arresti domiciliari che stava scontando nella propria abitazione di Cittanova. L’uomo è stato sorpreso mentre faceva il bagno al mare sulla Costa degli Dei, in provincia di Vibo Valentia. Nei suoi confronti ci sono tre provvedimenti dell’autorità giudiziaria. L’operazione è stata condotta con il supporto della Compagnia dell’Arma di Tropea, con il coordinamento dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia, e con la direzione delle due Procure della Repubblica di Palmi e Vibo Valentia. I carabinieri hanno condotto le indagini con metodi tradizionali, senza intercettazioni, basandosi sull’attività informativa. Da una settimana i militari, che avevano attentamente osservato i movimenti dei familiari di Facchineri, avevano avviato dei servizi specifici di osservazione, infiltrandosi tra le migliaia di turisti che affollano le spiagge della Perla del Tirreno e della Costa degli Dei, nel vibonese.
I militari travestiti da villeggianti si sono concentrati nella zona compresa tra Santa Domenica di Ricadi e la rinomata spiaggia di Formicoli. Ieri pomeriggio due militari hanno sistemato l’ombrellone vicino a quella che poteva sembrare a tutti una famigliola qualunque, marito, moglie, due bambini piccoli, di cui uno ancora nella culla. I militari, per non far concentrare l’attenzione su di loro, sono entrati in acqua per un bagno, mentre altri due sono rimasti sulla spiaggia. L’intervento è scattato quando Facchineri, per rinfrescarsi, ha deciso di fare un tuffo. I militari lo hanno immediatamente bloccato in acqua e lo hanno portato sulla spiaggia, dove lo hanno immediatamente ammanettato. Deve scontare una condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione per il reato di riduzione in schiavitù commesso nei confronti di due cittadini rumeni, che aveva segregato in una baracca e che aveva costretto a lavorare senza alcuna retribuzione. Inoltre sul suo capo pende un’altra condanna a 6 anni e sei mesi di carcere per due tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso, commesse tra marzo e maggio del 2003 a Cittanova e San Giorgio Morgeto, nel reggino, quando era gia’ sorvegliato speciale.