“Guardi, noi seguiamo la linea già provata con successo a Roma: si lavora in silenzio, tutti dicono che saremo quattro gatti, poi alla fine abbiamo numeri da far saltare sulla sedia”. In Abruzzo Futuro e Libertà è al lavoro, ma chi sta in trincea per il momento chiede riservatezza. Anche perché a parlare chiaro e forte ci pensa il vicegovernatore Alfredo Castiglione, fino a ieri Pdl aennino vicino a Urso e ormai convintissimo del necessario distinguo targato Fli: “Non vogliamo mandare a casa Silvio Berlusconi, ma è importante aprire un nuovo spazio di confronto a destra. Le conferme di questa voglia di confronto ci sono tutte. Basta dire che lo scorso 20 luglio, alle sei di sera, con la spiaggia lì a due passi, un incontro organizzato a Pescara con Fini ha riunito 1.300 persone.
E ce ne sarebbero state anche di più, ma la sala era strapiena”. Conferma Angelo D’Ottavio, assessore alla Provincia di Pescara con delega allo sviluppo, altro pioniere Fli ormai dichiarato: “C’è grande interesse per il nostro movimento, glielo assicuro. Le prime conferme ufficiali sono già arrivate ma fino all’appuntamento nazionale del 5 settembre a Mirabello succederanno molte cose”. Al momento l’ok è arrivato anche dal consigliere regionale Emilio Nasuti, presidente della delicata Commissione Bilancio, e poi da Biagio Tempesta, ex sindaco de L’Aquila.
“Ripeto, siamo solo agli inizi – insiste D’Ottavio -. Anche perché io faccio pure il sindaco in un piccolo paese, San Valentino in Abruzzo Citeriore, e posso verificare che alla gente le idee espresse da Fini piacciono eccome: più confronto nel Pdl, più modernità per l’Italia”. E al bar nessuna battutella cattiva su Montecarlo ed Enalotto? “Le chiacchiere al paese si fanno alle spalle, ma finora nessuno mi ha preso in giro – sorride l’assessore -. Faremo vedere a tutti che siamo gente seria”. Il gruppo di Generazione Italia Abruzzo fa da riferimento anche al Molise: alcuni consiglieri regionali di Campobasso e dintorni hanno chiamato i colleghi abruzzesi dicendosi decisamente interessati a entrare in Fli, ma attendono novità sulla scena romana prima di uscire allo scoperto: più piccola è la regione più lo strappo costa.
di Chiara Paolin