La regione a Mirabello saluta il battesimo di piazza di Futuro e Libertà per l'Italia
La diaspora di Futuro e Libertà in Emilia Romagna ha prodotto solo una scissione nella minoranza in consiglio provinciale a Bologna, ma sarà ancora una spina nel fianco del Pdl. Sia per i finiani, sotto traccia nelle amministrazioni azzurro-verdi, sia per i prossimi snodi che faranno da laboratorio politico: la prima manifestazione di Fli in provincia di Ferrara e le nuove alleanze per le elezioni nel Comune felsineo. Il referente è il deputato Enzo Raisi, artefice della spaccatura bolognese – nel gruppo 4 consiglieri su 9 – e oggetto di violenti strali dopo le critiche alla collega Anna Maria Bernini (ex sostenitrice di Fini vicina alla poltrona di viceministro allo Sviluppo economico), e le frasi sulla vendita della casa monegasca di An (“votata da un’assemblea convocata da La Russa”). Ora rischia di essere cacciato dai probiviri del Pdl con gli altri coordinatori provinciali, Tommaso Lombardini di Reggio Emilia e Gianluca Palazzetti di Ravenna, che si sono schierati pubblicamente. Nelle amministrazioni invece predicano unità anche firmatari dell’appello di Generazione Italia come l’assessore del Comune bolognese di Monzuno Ermanno Pavesi e il capogruppo a Bellaria Gianluca Medri. Ma tutto potrà cambiare: non solo in realtà traballanti come Cento, dove il sindaco Flavio Tuzet è sostenuto da 9 ex An su 11 consiglieri, ma anche nelle blindate maggioranze in Comune a Parma e in Provincia a Piacenza. Intanto i militanti continuano a fondare circoli (7 solo nel parmense) e a intasare facebook: in 180 vorrebbero sindaco di Bologna Sofia Ventura, politologa di Fare Futuro che descrisse il “velinismo politico”. Di certo i finiani, costituendo un terzo polo o candidando Raisi, scompagineranno i piani di un Pdl convinto di riconquistare Palazzo d’Accursio dopo il caso Delbono. Lo scontro più aspro si è consumato per la festa del Tricolore di Mirabello, paesino in provincia di Ferrara che nel 1987 vide l’investitura di Gianfranco Fini da parte di Almirante. I triumviri Bondi, Verdini e La Russa hanno tentato di commissariarla delegando la gestione al senatore Alberto Balboni, per 24 anni al fianco del fondatore Vittorio Lodi, finiano doc. Questi però ha resistito rompendo l’antica amicizia e denunciando assieme a tre consiglieri pressioni a dirigenti, iscritti e sponsor. La manifestazione, per la prima volta senza Ministri Pdl e in formato ridotto (apertura di Granata il 31 agosto e chiusura del presidente della Camera il 5 settembre), sarà dunque il battesimo in piazza di Futuro e Libertà.
di Stefano Santachiara