In questa regione la pattuglia di Futuro e libertà non sembra ancora ben definita vista l'ingombrante presenza della Lega nord e del governatore Luca Zaia
In Veneto le “truppe” finiane potrebbero essere numerose. Ma nessuno è ancora ufficialmente uscito allo scoperto. Gli ex An in consiglio regionale sono ancora allineati e coperti, stretti tra la nostalgia per l’ex governatore Galan e una Lega sempre più arrembante. La prima a poter compiere il passaggio è l’assessore regionale Isi Coppola, rodigina doc, vicina ufficialmente alle posizioni del ministro Matteoli, ma molto battagliera verso il suo “capo” attuale, Luca Zaia.
Di sicuro nel territorio si stanno muovendo molto i cinque finiani in Parlamento: il vicentino Giorgio Conte, coordinatore per una settimnana di Futuro e Libertà (prima dell’atterraggio di Bocchino), il viceministro Adolfo Urso (eletto a Padova), Luca Bellotti (deputato rodigino e coordinatore veneto di Generazione Italia) e Maurizio Saia (Padova). Cinque sui nove che An aveva portato a Roma nel 2008. In più la pattuaglia del Nordest vede in campo il triestino duro e puro Roberto Menia. Una pattuglia nutrita che guarda con grande diffidenza al progetto Verso Nord lanciato da ex galaniani come Vendemiano Sartor o il portavoce del ministro all’agricoltura Franco Miracco. E che vuole mettere radici in provincia. A Vicenza Generazione Italia sostiene di avere già un migliaio di iscritti. E solo il 50% proviene da An.
di Laura Lavaggi