“Sorsero due nuovi partiti che sotto il nome di progressisti e moderati in realtà nascondevano gli interessi di diverse famiglie maggiorenti.” Scriveva Mario Rigoni Stern.
L’ingegner Carlo De Benedetti vanta la tessera n°1 del Pd.
In provincia di Savona ci sono delle spiagge splendide. Ci sono anche diverse bandiere blu assegnate per il mare pulito. La settimana scorsa sono andato a fare il bagno in una di quelle spiagge. Arrivo, svesto maglietta e pantaloncini e mi tuffo in acqua. Dopo poco incrocio un amico savonese. Nuotiamo e scambiamo due parole.
Mi dice che la centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure a pochi chilometri da dove stiamo nuotando sarà ampliata. La Centrale è controllata dalla CIR Sorgenia di proprietà dell’ingegner Carlo De Benedetti.
Riprendiamo a nuotare in silenzio. A rana, con la testa fuori. Vengo anche a sapere che l’85% dei cittadini della provincia di Savona ha espresso parere contrario all’ampliamento della Centrale. Anche il segretario del Pd savonese, in un’intervista, si è detto contrario; e anche i Comuni di Savona, Vado Ligure, Quiliano, Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Balestrino, Vezzi Portio, Albissola Marina, Celle Ligure, Altare, Carcare, Cairo, hanno detto no all’ampliamento della Centrale.
Continuiamo a nuotare a rana, ma improvvisamente scelgo di farlo mettendo la testa sott’acqua a ogni bracciata. Mi fermo a riprendere fiato. L’amico è sempre al mio fianco che continua il suo discorso. Ora m’informa di come il referente scientifico dell’Ordine dei Medici di Savona abbia dichiarato che in tutta la provincia di Savona, con dati che peggiorano quanto più ci si avvicina alla Tirreno Power, tumori e patologie vascolari, aumentino drammaticamente rispetto alla media nazionale. In particolare i tumori al polmone, alla vescica e alla laringe. Ma anche le patologie cardiovascolari non scherzano: infarti, emorragie cerebrali, ictus.
Sempre nuotando nelle limpide acque del savonese vengo anche a sapere che in provincia di Savona in 16 anni sono morte circa 2.664 persone in più rispetto alle previsioni e che, a Vado Ligure, il tumore maligno al polmone colpisce il 30% in più degli uomini rispetto al resto della Provincia. Per le malattie ischemiche del cuore, a Vado le donne fanno registrare il 71,9% di casi in più rispetto alla media regionale, mentre, per le malattie respiratorie croniche ostruttive, a Vado gli uomini fanno registrare il 150% in più sulla Regione.
Esco dall’acqua e non so perché, ma inizio ad asciugarmi in fretta. L’amico mi dice anche che le ricerche commissionate dalla Comunità Europea asseriscono che nel territorio savonese ci sono valori di inquinamento fra i più alti in Italia.
Continuo a frizionare il capo con ritmo più veloce.
“Tutte le principali ricerche mondiali” Conclude l’amico ”riportano di come il livello di mortalità sale enormemente abitando vicino alle centrali a carbone. Eppure la Tirreno Power ha in stadio avanzato l’ampliamento della centrale.”
Prima di salutarmi l’amico estrae dallo zainetto un giornale e me lo porge: “Leggilo se ti interessa questa storia.”
Resto solo con i piedi nella sabbia. Sfoglio il giornale. In un articolo leggo che i dirigenti della Tirreno Power hanno deciso di investire capitali per mettere a norma la centrale esistente, ma che lo faranno solo se il governo concederà in cambio anche l’ampliamento della centrale stessa.
Cerco in fretta la maglietta e i calzoncini. Rivestito, guardo il bagnino e penso a cosa accadrebbe se domani chiedesse a gran voce di non voler emettere più scontrini fiscali fin quando non gli concederanno una fetta di spiaggia in più.
Sono in auto. Pigio sull’acceletore per rientrare a Genova. Accendo la radio. C’è il premio Nobel Carlo Rubbia che parla: “Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell’umanità. La CO2 dura in media fino a 30.000 anni. Il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso…”.
Spengo la radio e penso alla mia nuotata, all’amico, alle belle spiagge savonesi, agli abitanti della zona, ai tanti morti crepati di tumore e all’ingegner Carlo De Benedetti con la sua tessera n°1 del Pd.