“Cgil in piazza con i rom” il lancio in prima pagina ieri primo settembre. “Quelli della Cgil – l’attacco dell’articolo su La Padania – sono proprio dei rifugiati politici. Ovvero si aggrappano a ogni causa persa nella disperata caccia a una tessera che non c’è”. La colpa del più grande sindacato italiano, secondo Paola Pellai, sarebbe quella di non pensare al lavoro “per difendere Rom e Sinti”. Ad accompagnare il tutto, c’è una foto enorme, che prende oltre metà del layout della pagina. Si vede un accampamento Rom (ma potrebbe anche essere un campeggio visto le roulotte nuove di zecca e le auto di lusso) sul quale sventolano le bandiere della Cgil.
La foto, non convince. A farci un’analisi documentatissima ci ha pensato allora il blog L’89 svelando così che l’immagine contiene troppi errori per essere vera: si vedono – tra l’altro – due bandiere che sventolano in direzione opposta (gli scherzi delle correnti…), ma non solo. Le stesse due bandiere, appaiono chiaramente una la versione ribaltata – da sinistra verso destra – dell’altra.
Posto che già l’intento dell’articolo appare oltremodo pretestuoso (la Cgil ha cinque milioni di iscritti e potrà fare le campagne in cui crede), è davvero grave la scorrettezza di un tarocco esplicito. Che fa la Padania? Si candida a seguire le “gloriose” testate già distintisi in cucine a Montecarlo (poi sparite), trattamenti Boffo e via manganellando? Ma non erano quelli “del territorio”, “vicini alla gente”, i paladini del Nord?