Da quest’estate abbiamo un nuovo Codice della strada, un provvedimento che contiene modifiche importanti, come l’azzeramento del valore alcolemico per i neopatentati e per i professionisti della guida, come camionisti, tassisti e conducenti di pullman.
Peccato però che, sempre parlando di alcol, lo stop alla vendita di alcolici nei locali (questa volta però tutti, non solo quelli di “pubblico intrattenimento e spettacolo”) sia passato dalle 2 alle 3 del mattino. Non basta: il divieto va in vacanza due notti l’anno, quelle di Ferragosto e Capodanno. Domanda: perché allora non anche per Carnevale? Almeno avremmo capito, o sperato, che si trattava di uno scherzo.
A me non piace fare del sarcasmo quando si parla di questo tema, però davvero non capisco…: a voi non sembra un controsenso? In che maniera queste due notti possono essere diverse dalle altre? Ci vedo una mancanza di coerenza. Ma sono pronta a essere smentita dai fatti, anzi: ne sarei contenta.
C’è poi un comma (il 2 quinquies dell’art.54 della legge 120/2010) “che liberalizza in pratica gli Happy Hour sulle spiagge, tutti i santi giorni, dalle 17 alle 20” come scrive Giordano Biserni sul sito dell’Asaps.
Riporto parte del suo articolo: “Insomma si potrà celebrare il rito delle “Ore felici” sulle spiagge senza che i sindaci possano seriamente intervenire con divieti e opportune limitazioni. Di più, la nuova norma si premura anche di specificare che ‘Per lo svolgimento delle forme di intrattenimento di cui al presente comma non si applica l’articolo 80 del citato testo unico di cui al regio decreto n. 773 del 1931’. Insomma il Testo Unico delle Leggi di PS stia alla larga. Per carità qui nessuno vuole fare il fustigatore dei (liberi) costumi. Lo sappiamo, in spiaggia non si guida. Ma subito dopo sì. E comunque diciamolo chi voleva bere alcolici li beveva poi comunque. Quindi non cambierà molto, forse. Magari l’Happy Hour induce più in tentazione… Ma è quello che molti vogliono no? Alla fine – lo sappiamo – i problemi seri, visto che in pochi scivoleranno dal pedalò affogandosi nell’acqua (sarebbe il colmo), li vedremo comunque tutti sulla strada. Il guaio è che in questo caso ci andranno di mezzo anche quelli che dell’Happy Hour non gliene frega niente, che magari alloggiano alla pensione Giannina a 1 stella e mezza, con acqua naturale ai pasti”.
Alla voce velocità invece la novità è questa: diminuiscono i punti prelevati per chi supera i limiti di velocità, da 5 a 3. Multa invariata: 155 euro. Questo per chi supera di oltre 10 fino a 40 km il limite. Per chi lo supera invece da 40 a 60 km, la sanzione aumenta da 370 a 500 euro, ma i punti prelevati scendono da 10 a 6. Per chi infine lo supera di 60 km, i punti prelevati restano 10 e la multa sale da 500 a 779 euro.
Il fatto è che la violazione più frequente è la prima, quella (ex) da – 5 punti, oggi – 3.
Tradotto in chilometri orari, significa che chi viaggia fino a 95 in centro abitato, a 136 su statali e provinciali (dove il limite è 90), e fino a 178 in autostrada rischia di vedersi tolti dalla patente 3 punti e di pagare 155 euro di multa.
Il problema è che ormai tutti sappiamo (o dovremmo sapere) che la velocità è la principale causa di scontri stradali e che l’alcol pesa per il 30-40% negli scontri stradali gravi.
Infine, chi magari si vedrà ritirata la patente per gravi violazioni, potrà provare a richiedere al prefetto (entro il quinto giorno dal ritiro) il permesso di guidare tre ore al giorno per motivi lavorativi o per particolari problemi di carattere sociale. Una sorta di sospensione della sospensione, introdotta da un emendamento chiamato “emendamento grappino”. E penso che a questo punto non ci sia bisogno di aggiungere altro.