Pasquale de Lise non ha problemi a rispondere sull’assegno di 250mila euro finito nelle carte della procura di Perugia relative all’inchiesta sull’imprenditore romano Anemone. I pm stanno facendo accertamenti ma il presidente del Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa, già emerso nelle intercettazioni, dice che è tutto frutto di un equivoco. E a ilfattoquotidiano.it spiega: “Ho venduto una casa alla figlia del professor Franco Gaetano Scoca e sono stato pagato. Tutto qui, bastava una telefonata e avrei chiarito tutto”.
Presidente, ci spieghi questa operazione immobiliare.
“Avevo una casa sulla spiaggia della Giannella, vicino a Porto Santo Stefano. Ma le mie figlie si sono spostate a Porto Ercole e io ho deciso di comprare lì. Quindi ho venduto la casa alla Giannella a Maria Grazia Scoca, figlia del professor Scoca”.
Stiamo parlando di uno dei più famosi amministrativisti italiani.
“Non so come si possa sospettare di un’operazione così trasparente”.
Presidente ma quanto valeva questa casa che lei ha venduto?
“Un milione circa. Io avevo solo la nuda proprietà e le mie figlie avevano l’usufrutto. Il notaio ha suddiviso le quote come previsto dalla legge. Abbiamo dichiarato il prezzo reale. Forse la mia quota è superiore (ai 250mila euro, ndr). Comunque ho tutte le carte e le mostrerò a chi di dovere. Intanto oggi verificherò tutti i documenti e in giornata chiarirò la vicenda”.