finocchio di mareF come finocchio di mare. Qualche amico lo chiama Bacicci, mi ha sempre ispirato pensieri profondi e bellissima-mente soporiferi nelle prime ore del pomeriggio, dopo che mio padre, tornato dalla pesca, si buttava in cuccetta, ed io non resistevo all’idea di addormentarmi al sole in coperta con giovanile sfacciataggine. Avambraccio sotto la testa a far da cuscino lasciando uno spiraglio perché un occhio guardasse non visto quel che voleva.

Immancabilmente, prima del pomeridiano sonno, lo sguardo finiva su questa caparbia pianta che nasce in abbondanza sul retro degli scogli delle nostre coste. Bacicci capace anche di infilarsi in crepe esposte al mare e resistere per la sua perennità. Scottata prima dal sole e poi con acqua bollente, condita con olio e limone, accompagna pesci bolliti come il cappone, la gallinella. Buone anche giovani ricciole stufate in forno che non disdegnano una sporcatura col suo seme e il suo fiore prima di arrosticciolare, se volete, rapidamente.

G come Guarire, da che cosa? Dal presupporre.
Innamorandosi, di un cane, di un figlio, di una musica, di un film, di una moglie o di un marito, tutti i minuti di una vita. Innamorarsi di quel che vi pare.
Se vi capita di cedere, sempre per amore, ad eccessi alimentari con gioia momentanea, non vi crucciate presupponendo affaticamenti biliari. Con un piattino di  Bacicci lessati e, come già raccontato, appena conditi, il fegato ringrazia e un piacevole appetito presto riappare.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

La cultura della dispensa – (parte undicesima)

next
Articolo Successivo

Stagioni in tavola. Una ricetta per settembre

next