L’Unione Europea ha bisogno di nuovi leader. Lo ha detto Giorgio Napolitano in collegamento video con il workshop Ambrosetti di Cernobbio. “Non vedo un pericolo di morte imminente per l’Ue, ma un difetto di visione e di coraggio”, ha spiegato il presidente della Repubblica, che ha aggiunto: “Continuo ad avere fiducia e a credere nell’Europa. Ci vuole però una nuova generazione di leader che abbia visione e coraggio per portare avanti l’integrazione di cui abbiamo assoluto bisogno. Questa generazione di leader non può nascere per miracolo, ma solo grazie a una vasta mobilitazione della società civile e politica e all’impulso di un’opinione pubblica informata e competente”.
Per il Capo dello Stato “non bisogna edulcorare la drammaticità delle prove che l’Europa è stata chiamata ad affrontare nell’urto della crisi globale, né la drammaticità delle sfide che pesano sullo sviluppo”. Napolitano ha ricordato quanto sia stato faticoso “concordare una linea di condotta davanti all’esplodere della crisi greca. Ma sia pure con qualche ritardo ci si è riusciti”. Merito di questo va anche dato a al presidente della Banca centrale europea Claude Trichet, che in questa situazione “è riuscito a tenere la barra dritta”.
Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato la necessità di avere in futuro un’Europa sempre più unita, perché “nessuno Stato europeo, nemmeno i più forti e i più ricchi di tradizioni storiche, nemmeno i più economicamente avanzati, nessuno potrà con le sue sole forze contare come nel passato. Soltanto parlando con la sua voce e portando avanti una politica estera e di sicurezza comune, cosa che il Trattato di Lisbona ha finalmente reso possibile, l’Europa può contare nella politica internazionale”. Così il trasferimento di sovranità da parte dei singoli Stati alle istituzioni europee “è cruciale”.
Secondo Napolitano, una delle prime riforme necessarie per l’Unione Europea è una concorrenza più aperta e “il rafforzamento delle regole del mercato interno che hanno corso qualche rischio di ripiegamento nazionalistico”. Bisognerebbe poi creare un’agenzia di rating europea e rinnovare il patto di stabilità e di crescita. “Serve bloccare l’aggravarsi del debito pubblico e del debito sovrano degli Stati – ha detto il Capo dello Stato -. Per questo bisogna compiere ogni sforzo per promuovere lo sviluppo dell’economia europea, evitando rischi di deflazione e contribuendo al rilancio dell’economia mondiale in una fase ancora incerta”.