Spesso e volentieri incontro persone che non credono più a niente. Sono sfiduciate su tutto, verso tutti, e capisco bene perché. A loro, comunque, cerco di spiegare che il Mediterraneo è più pulito di vent’anni fa…
In effetti, anche quest’anno, navigando per 2.500 miglia lungo le acque di Tirreno e Ionio, ho trovato un Mediterraneo sostanzialmente pulito, pieno di pesce, blu e bello come solo questo mare sa essere. Vent’anni fa le cose erano diverse, e avrei scommesso che, ben presto, il Mediterraneo sarebbe morto in un mare di rifiuti. Eppure la vitalità del mare è talmente forte che è bastato fare qualcosa, mettere qualche depuratore, creare le aree marine protette, vietare driftnets e spatare, perseguire almeno in minima parte gli inquinatori, creare una coscienza ambientalista, per consentire al mare la sua reazione forte, orgogliosa, tangibile.
Un tempo non si avvistava niente. Oggi è un pullulare di stenelle, tursiopi, balenottere, capodogli, tartarughe, alalunga, ricciole, lampughe. Il mare sa curarsi da solo, sa rigenerarsi, se solo glielo consentiamo. Tutto questo non basta affatto, la minaccia di distruzione dell’ambiente è ancora incombente, però conforta osservare come, al minimo gesto di riguardo, il Mediterraneo risponda.
Noi siamo un po’ così. Basta poco e impariamo, miglioriamo, viviamo meglio. Basta un esempio diverso, la testimonianza che un’altra vita è possibile, e il passaparola si scatena, la gente (che pare addormentata per sempre) reagisce. E’ per questo che sono sfiduciato, avvilito, schifato da politica, società, media, ma non so rassegnarmi. Condivido quello che diceva Pasolini, nessuno è più sfiduciato di me, ma non perdo alcuna speranza.