Politica

“Berlusconi alla Camera non parlerà di Fini” <br/> Alfano mette i sigilli all’armistizio

Ma il premier dalla Russia torna ad attaccare il presidente della Camera e la magistratura

“Il tema delle dimissioni di Fini non fa parte della discussione che si svolge in relazione alla presenza in Parlamento alla fine del mese del presidente Berlusconi, che invece riguarda in Parlamento il programma politico del Pdl”. Le parole del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, suggellano la tregua tra il presidente della Camera e il premier. Un armistizio che il Cavaliere ha messo a serio rischio con le affermazioni dalla Russia. Berlusconi, infatti, riferendosi a Fini lo ha definito “professionista della politica” tra quelli che “vogliono avere la loro aziendina politica. Ma sono cose che non toccano la governabilità”. Immediata la seccata risposta di Fini: “All’estero non si parla dell’Italia se non in termini positivi”. Alfano ha subito tappato la falla annunciando che le dimissioni del presidente della Camera non saranno chieste. Almeno non in aula dal premier. Il guardasigilli ha tentato una difesa a tutto campo. “Non occorre scandalizzarsi per quello che dice Berlusconi“, ha detto. Ma l’ex ministro degli Esteri, Massimo D’Alema presente al Forum politico internazionale sulla democrazia al quale è intervenuto Berlusconi, ha sottolineato come il premier abbia “abusato di una sede internazionale per lanciarsi in polemiche politiche interne, lanciare frecciate ai suoi alleati, criticare la magistratura ed esprimersi sulla natura democratica dei partiti del suo paese”.

 Il passo indietro dal “fronte” era stato affidato a Renato Schifani che, in mattinata, ha lanciato il messaggio distensivo: “Il presidente della camera non è sfiduciabile”. Fini ha accolto benevolmente e rilanciato: “Non c’è nulla che metta in discussione la durata della legislatura”. E a pace raggiunta è arrivato il “notaio” Alfano che ha garantito che Berlusconi mette da parte gli intenti belligeranti.

Gianfranco Fini a margine della riunione dei presidenti delle Camere del G8 a Ottawa in Canada, ha dichiarato: “Non c’è nulla che possa mettere seriamente in discussione la durata della legislatura e quindi il mantenimento da parte dell’Italia degli impegni assunti a livello internazionale e – continua il leader di Fli – non c’è nessun motivo per pensare a qualsiasi altro trauma”. Poi Fini replica a quanto detto stamane a Gubbio dal presidente del Senato Renato Schifani che aveva detto che: “Il presidente della Camera non è affatto sfiduciabile, se esercita il suo ruolo con autorevolezza e imparzialità”. “E’ la riprova – ha commentato Fini – di quanto fosse bizzara una ipotesi diversa”. Non ha voluto, invece, replicare al premier Berlusconi che dal World Political Forum in Russia stamane lo ha definito: “Un professionista della politica che vuole fare la sua aziendina”.