Dopo Mirabello, la flottiglia di alieni composta dalle astronavi “Madama”, “Chigi”, “Montecitorio” e “Quirinale” sta facendo rientro sulla Terra, delle cui vicende non sa e non vuole sapere nulla. Questi strani omini verdi non si appassionano ai nostri problemi, non vi si interessano e non sembrano neppure essere in grado di comprenderli. Usano questo pianeta come i primi minatori etruschi usavano le risorse minerarie toscane, duemilacinquecento anni fa: tornano di tanto in tanto per caricare qualche vagoncino e poi spariscono a condurre le loro trattative intergalattiche.
Dunque, questi alieni abitanti del Pianeta Politikos, distante milioni di anni luce da noi terrestri dell’età della pietra, paiono avere finalmente deciso. Dopo aver badato alle loro esclusive questioni commerciali, a colpi di conti della serva e mettendo in agitazione le tribù indigene locali, ora si sono evidentemente accorti che devono tornare a scavare. Ovviamente il piccone in mano ce l’avremo noi, ché la fuliggine non dona ai loro colletti bianchi.
Certo, non sperate che ve lo dicano chiaro e tondo: il loro linguaggio è totalmente incomprensibile ai terrestri. Usano complessi e tortuosi ragionamenti sulle cui singole componenti logiche è necessario applicare evoluti calcoli algebrici, intersecando fra loro sistemi equipollenti da dare successivamente in pasto ai professionisti del calcolo delle probabilità, sempre sperando che le proiezioni ci becchino…
Pochi indigeni, tuttavia, chiamati paradossalmene gli eletti, hanno sviluppato la capacità di leggere tra le righe e hanno compreso che la complessità linguistica aliena è in realtà un escamotage per mascherare la semplicità elementare dei loro pensieri banali, che si riducono a pochi vocaboli: dare, avere, interesse, profitto, convenienza, guadagno, vaffanculo, ok. Punto. Tutto il resto è fuffa.
Avendo a disposizione questa nuova Stele di Rosetta è semplice decifrare il politichese. Il programma Seti@Home può anche chiudere: abbiamo finalmente il contatto con ET e, data la pochezza della scoperta, non siamo più interessati a scandagliare il cielo. Siamo definitivamente più intelligenti noi delle cosiddette intelligenze extraterrestri.
Aprite quindi il cifrario e mettete in sequenza, sovrapponendo le caselle omonime, le seguenti dichiarazioni dell’ultima ora.
Berlusconi: “Voglio governare. Convincerò la Lega”.Bossi: “Berlusconi è nostro alleato. Non voteremo la sfiducia”.Fini: “Andare a votare adesso è da irresponsabili. Il governo deve governare”.Schifani: “Per regolamento e Costituzione non è affatto sfiduciabile se esercita il suo ruolo con autorevolezza, imparzialità e professionalità, che gli viene riconosciuta”.
La frase che compare dopo avere applicato il marchingegno di decodifica è chiara: non si vota più. Se tutto questo ancora non vi basta, la prova decisiva, incontestabile e scientificamente rigorosa arriva dalla nostra cartina di tornasole, l’uomo-test, l’ibrido umanoide con sangue alieno sui cui editoriali si calcola la correttezza della chiave di lettura, la prova del nove insomma: Pierluigi Battista.
Dopo avere difeso Dell’Utri senza menzionare le sue condanne per concorso esterno in associazione mafiosa, e dopo avere cossighianamente invocato la repressione violenta dei contestatori di Schifani, oggi il nostro si produce nella riabilitazione di Elisabetta Tulliani.
“E la sacrosanta tutela della privacy, che fine ha fatto? Il Pdl non era in prima fila nella battaglia contro l’intrusione mediatica nella vita privata? Non ci si indignava per il massacro subito dalle donne, esposte come bersaglio della morbosità politica, vittime sacrificali di un devastante abbattimento delle frontiere che devono tener separate la sfera pubblica da quella dei comportamenti? Battaglia finita. Anzi, rovesciata. Archiviata, se la nuova vittima diventa Elisabetta Tulliani, la “donna del nemico”.
Quod demonstrandum erat. E’ evidente che l’accordo c’è e che prevede la progressiva riabilitazione di casa Fini. Lucidate il piccone!