Enrico Mentana non mi è stato mai simpatico. Non mi era simpatico quando conduceva il Tg2 di fede craxiana di La Volpe, non mi era simpatico quando passo’ alle dipendenze del compare di Bettino Craxi, Silvio Berlusconi, non mi era simpatico quando conduceva Matrix e non mi è simpatico nemmeno adesso che ha indossato le vesti dell’anti-Minzolini. Non l’ho mai conosciuto personalmente anche se, nell’estate del 2003, abbiamo avuto un breve scambio epistolare. Lui conduceva il Tg5 e, da osservatore esterno, io gli chiedevo perche’ mai avesse inviato un bel codazzo di cameramen e “giornalisti”al seguito del Padrone a Crawford nel ranch texano di Bush. Il datore di lavoro di Enrico “mitraglia” era appena corso ad aiutare l’amico George nel pantano dell’Iraq in una famosa missione di “pace” ed in cambio aveva vinto un pernottamento al ranch texano, pernottamento che poi sarebbe stato pagato amaramente 4 mesi dopo da 19 carabinieri a Nassiria. ‘Chicco” Mentana mi rispose seccato: solo un “coglione”come me poteva pensare che il servizio televisivo dal Texas fosse un servizietto per il Padrone.
Enrico Mentana è il classico mezzobusto di un Paese a liberta’ limitata, uno che ha fatto carriera grazie ad un latitante come Bettino Craxi e che poi si è affermato grazie alle tv del compare di un latitante. Secondo il Nostro, Craxi era un innovatore, non un tangentaro. A gennaio scorso l’Anti-Minzolini ha scritto su Vanity Fair che “oggi si vuole attribuire a Craxi la colpa dell’enorme dilatazione del deficit pubblico durante gli anni ’80: ma la gran parte delle leggi di spesa furono votate con una maggioranza trasversale”. E’ la solita balla del “consociativismo” della propaganda berlusconiana. Su quali documenti si basa? Ricordo che, negli anni’80, chi criticava l’andazzo spendaccione della banda della Milano da bere veniva subito additato come “sfascista” e, siccome “la barca andava”, guai a criticare Ghino di Tacco. Altro che maggioranze trasversali o consociativismo.
Insomma, per Enrico Mentana Bettino Craxi è stato “un politico molto piu’grande di quelli di oggi”.
Nel crepuscolo di fine regime, sedotto ed abbandonato come Mike Bongiorno, oggi Mentana è sulla cresta dell’onda. Triplica gli ascolti della tv della Telecom, è la speranza del terzo polo (televisivo) ed Aldo Grasso sul Corriere della Sera ne tesse le lodi.
Se un giornalista con un passato del genere riesce oggi a riciclarsi come l’alfiere dei giornalisti senza macchia e senza paura del nuovo millennio allora, mi dispiace, siete proprio messi male.