5 settembre 2010
Prima puntata
Da l’archivio dell’Azienda di soggiorno e turismo di Cesenatico: “… A Cesenatico è l’Azienda di soggiorno, sotto la direzione di Primo Grassi, che intuisce in anticipo le dinamiche della moderna società della comunicazione, e avvia una costante attività di promozione giocata in gran parte attirando a Cesenatico personaggi dello spettacolo e dello sport resi famosi dai rotocalchi popolari e dalle prime trasmissioni televisive di successo. La rassegna stampa e le fotografie conservate nell’archivio dell’Azienda mostrano così, tra gli altri, Walter Chiari e le sue fidanzate, Dario Fo e Franca Rame insieme ad altri comici vecchi e nuovi.” Ecco come siamo capitati a Cesenatico, su invito del presidente dell’Azienda di soggiorno Primo Grassi che ci ha “rubati” a Milano Marittima dove eravamo soliti passare l’estate, era il 1958.
Dario ci veniva da bimbo con la colonia dei Ferrovieri (suo padre era Capostazione a Luino). Siamo molto affezionati a questo paesotto che negli anni si è trasformato in una davvero bella cittadina. All’inizio si andava al Grand Hotel. Un albergo dove si stava bene ma che a quel tempo non era certo da 4 stelle come ora. Ricordo che la pensione completa era di 5.000 lire, i bimbi di 3, 4 anni non pagavano nulla. Arrivavamo con armi e bagagli, come si dice e un sacco di amici… quasi tutto il primo piano era occupato da noi. Jacopo aveva 3 anni, poi c’era mia sorella Pia con la figliolina Gaia, 3 anni pure lei, Sandra Mondaini, Ettore Conti, Silvia Monelli e il marito Cicci Medugno e altri amici.
Quanto si godeva il mare a quei tempi. Si era in spiaggia la mattina presto… una meraviglia. Me ne stavo sdraiata sotto l’ombrellone senza perdere d’occhio i bimbi in riva al mare a far castelli, fortini con la sabbia. Si divertivano un sacco. Ma dopo un po’, Gaia che come arrivava in spiaggia si infilava cuffia di gomma e il salvagente, mi chiamava a gran voce: “Ziaaaaa… facciamo il bagno?” “No… è troppo presto… avete fatto colazione da poco..”. 10 minuti dopo: “Ziaaaaa… facciamo il bagno?” “No… è troppo presto…” e via di ‘sto passo sino alle 11.30: scatta l’ora fatale e con i bimbi per mano di corsa in acqua. E ridere… e saltare… e tuffarci. Ho molta nostalgia di quegli anni. Era un mondo “umano”… tra le persone c’era socialità. Si parlava, si ascoltava. Ci si voleva bene. Ora c’è troppo rumore e grande indifferenza.
Poi abbiamo acquistato a Sala di Cesenatico una casa contadina che abbiamo restaurato. Ci veniamo da giugno a settembre… praticamente ci trasferiamo qui con i nostri assistenti e proseguiamo il lavoro che abbiamo interrotto… il giorno prima di partire.
Com’è la nostra giornata… al mare?
Dunque… Mi sveglio verso le 6. Primo movimento: prendo la radio, e a volume bassissimo mi sento il GR sulla prima rete. Apre quasi sempre dedicando a Berlusconi i primi 5 minuti… poi di corsa violenze, incidenti, rapine e via di ‘sto passo. Una festa. Giracchio un po’… Radio Maria… Radio Padania… finalmente alle 7,15 sono su Rai 3: rassegna stampa. Passo 95 minuti bellissimi. È una trasmissione straordinaria. Il mio “esposso” si alza verso le 7, possono essere anche le 6,40. “Dario… perché ti alzi… è presto…” “Non ho più sonno…. e poi devo lavorare… Che notizie ci sono?” Riferisco. Commentiamo. Si ride… ma troppo spesso… ci tocca piangere. In questo periodo non sono in forma. Il 26 maggio, eravamo da Jacopo e sono scivolata malamente su una stradina proprio davanti a casa nostra: gran dolore alla caviglia sinistra. Sembrava niente… invece non mi scorderò facilmente di questa brutta estate. Jacopo mi accompagna all’Ospedale di Città di Castello, medici gentili ci sollecitano ad andare all’ospedale di Umbertide più attrezzato per il mio problema. Diagnosi: “lussazione caviglia sinistra”. Vengo ingessata. Per un mese non riesco ad appoggiare il piede a terra. L’ingessatura non me lo permette. Sto quasi sempre a letto, dolorante, e quando mi muovo devo usare la carrozzina che Jacopo ha affittato. La mia famiglia mi è molto vicina. Non c’è giorno che mio figlio non venga a trovarmi: “Come va mamma?” e via che si distende sul letto accanto a me… mi prende la mano e parliamo, parliamo, parliamo. Mi fan visita anche Eleonora, la compagna di Jacopo e la tenera e bella Jaele, loro figlia. Bei momenti in questi brutti giorni. Dario la notte, appena mi giro nel letto: “Ti serve qualcosa?” è preoccupato per me e molto amorevole. Tutto il personale di Alcatraz mi dimostra grande affetto. Dalla cucina le cuoche (straordinarie) Angela e Beatrice e Barbara mi mandano pranzetti fantastici. Giuliana e Claudia le efficientissime responsabili amministrative di Alcatraz si fanno in cento per risolvere qualsiasi problema che ci riguardi. Tata, la dolcissima filippina nostra collaboratrice mi è sempre accanto con grande premura. Troppa. Non se ne andrebbe mai a dormire. Mi commuove: “è sempre nel mio cuore” mi dice… e ci abbracciamo. Sono veramente fortunata con tanto amore intorno. Grazie. A gesso tolto sto pure peggio. Lascio Alcatraz e con Dario veniamo nella nostra casa a Cesenatico. Visto che il problema piede non si risolve, decido di andare a fare un’altra radiografia all’Ospedale Buffalini di Cesena (reparto ortopedia assai rinomato causa i numerosissimi incidenti… da ‘ste parti non so perché van tutti a velocità supersonica).
Presento al Dott. Demitri la documentazione in mio possesso. Radiografia. Diagnosi: non lussazione ma frattura. Un ossicino così piccolo, mi ha dato tante grane? Maledizione! Altro gesso. Facendola corta: son scivolata il 26 maggio, oggi siamo al 5 settembre… non ci posso credere: 103 giorni. Nell’ultima visita altra radiografia di controllo: morbo di sudak! (ossa del piede infiammate) Mi mancava solo questo! Mi sono stati dati altri 60 giorni. Che jella!
Continua…