Divelta e poi distrutta. E’ stata trovata così la famosa immagine che ritrae i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, riprodotta in una gigantografia che si trova in un impianto sportivo pubblico nella frazione Casa Santa di Erice (Tp). L’impianto, che si chiama Campo Bianco, era stato intitolato lo scorso anno ai due magistrati uccisi dalla mafia negli attentati del 1992 per mani dei corleonesi
Cronaca
A Erice distrutta la gigantografia
dedicata ai giudici Falcone e Borsellino
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- 19:04 - Giffoni: fonti MiC, 'da quest'anno gestione più equa e giusta delle risorse'
Roma, 28 lug. - (Adnkronos) - “In Italia ogniqualvolta si tenta di riformare e si toccano santuari e rendite di posizione si scatenano polemiche. Ma cambiare, quando sono in gioco i soldi dei cittadini, è necessario. Pensare a un intento politico e, peggio ancora punitivo, è una gigantesca falsità. Nulla di tutto questo: c’è stata solo la volontà di moralizzare e razionalizzare la spesa". È quanto riferiscono fonti del Ministero della Cultura ricordando che "al Festival di Giffoni sono state erogate somme che sono arrivate fino a 950 mila euro per l'edizione del 2023: più di ogni altra iniziativa di questo tipo, fatta eccezione per la Mostra del Cinema di Venezia".
"Nel 2023 il contributo al Giffoni Film Festival è stato di 950mila euro su uno stanziamento complessivo di 7 milioni di euro. Questo stanziamento generale - continuano le fonti - è rimasto invariato nel 2024. Al GFF, quindi, nel 2023 è andato il 13,57 per cento dell’intero ammontare delle risorse destinate a tutti i festival, rassegne e premi cinematografici italiani. Accogliendo anche la proposta di molti altri promotori si è pensato di mettere nel bando annuale un tetto di 400mila euro per giungere a una ripartizione più equa e aprire a un numero maggiore di soggetti beneficiari".
"C’è stata una correzione generale del bando e una razionalizzazione che non puntavano a penalizzare alcuno, ma solo a introdurre principi più equi. Il resto sono fantasie. Il dialogo da sempre appartiene allo stile di questa stagione del Ministero, con tutti e sempre, ma non i diktat. Quanto alla partecipazione del ministro - concludono - non è stata possibile perché gli spazi proposti non erano compatibili con altri impegni”.
- 18:56 - Italia-Cina: Meloni riparte con piano triennale dopo strappo via della Seta, 'ma rispetto regole'
Pechino, 28 lug. (Adnkronos) - Giocare “secondo le regole”, perché “se vogliamo un mercato libero, quel mercato deve essere anche equo”. Giorgia Meloni non si lascia intimorire dell’imponenza della Grande Sala del Popolo di Pechino - cuore pulsante del potere comunista a due passi da piazza Tienanmen - e nell’incontro con il premier Li Qiang che dà il via alla sua missione in Cina tende la mano ma mette anche i puntini sulle i. Perché se l’obiettivo è “rafforzare il partenariato tra Italia e Cina”, allora “dobbiamo ragionare sui punti di forza e di debolezza, su ciò che funziona e su quello che non va, e credo che questa sia l’occasione per farlo, con l’obiettivo di rendere le nostre relazioni commerciali sempre più eque e vantaggiose”.
Il picchetto d’onore che celebra l’arrivo della presidente del Consiglio è imponente: file e file di giovanissimi soldati dell’esercito della liberazione del popolo schierate per i saluti militari e l’esecuzione dei due inni nazionali. Con il primo ministro Li Qiang, Meloni raggiunge la sala dove verrà siglato il Piano triennale d’azione, un nuovo tassello del puzzle finalizzato a rilanciare la cooperazione tra Italia e Cina, di fatto un ‘restyling’ del partenariato strategico del 2004. Il Piano in tre anni contempla anche la sigla di sei intese, tra memorandum e protocolli: nel capitolo sull’Industria figura il dossier su auto elettriche e rinnovabili, che assume particolare rilevanza alla luce dell’intesa tra Stellantis e il produttore cinese Leapmotor.
I dettagli dei contenuti per ora restano coperti, in attesa dell’incontro di domani con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, il momento più importante e delicato dell’intera missione. Ma il bilaterale di oggi è una sorta di ‘indicazione stradale’ che mostra chiaramente la direzione di marcia intrapresa. ”Gli investimenti cinesi in Italia sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina – rimarca la premier -. È un divario che mi piacerebbe fosse colmato nel modo giusto”.
E se Meloni è chiara, chiarissima, nel rimarcare “il problema del forte squilibrio” a svantaggio dell’Italia in un interscambio salito a circa 67 miliardi di euro nel 2023, “con un ampio potenziale” ancora “inespresso” ma che deve puntare “verso un progressivo bilanciamento”, altrettanto chiaro appare Li Qiang, nel richiamare lo “spirito della via della Seta” a cui deve tendere la cooperazione tra Italia e Cina, che da oggi “inizia un nuovo capitolo”. Lo strappo consumato dal governo Meloni a dicembre scorso, con l’uscita dalla Belt and Road Initiative, brucia ancora, ma c’è la volontà di ricucire, di suturare la ferita.
“Apriremo ancora di più le porte alle aziende italiane, creando un ambiente stabile e trasparente”, promette Li Qiang chiedendo che le parti si trattino con “sincerità e onestà”. Mentre il Global Times, principale quotidiano cinese in lingua inglese, racconta della visita della premier italiana come una “buona opportunità per iniettare stabilità”, anche nei rapporti con l’Europa, ma chiede al governo Meloni “sincerità nel cooperare, dopo che si è ritirata dalla Via della Seta, e nel gestire in modo efficace le differenze, in particolare nei colloqui sui dazi alle auto elettriche” cinesi, uno dei temi più annosi sul tavolo. Non il solo.
A preoccupare è anche la complessa situazione internazionale con cui il mondo intero è chiamato a fare i conti. Al fianco di Li Qiang nel Business Forum Italia-Cina, Meloni richiama il conflitto in Ucraina parlando “dell’aggressione russa ai danni” di Kiev, in un paese dove alla parola guerra si è preferita sempre quella di crisi. Un tema tra i più complicati da affrontare domani al tavolo con Xi, tanto più dopo il monito mosso dal vertice Nato riunito a Washington alla Cina, accusata di essere un grande facilitatore dell'aggressione di Mosca, anche attraverso forniture militari.
La premier, nell'intervento di oggi, ha citato anche la situazione in Medio Oriente, le tensioni nel Mar Rosso, l’instabilità crescente in Africa. “Sono crisi che si ripercuotono sulla sicurezza e l’integrazione economica globale, rimettendo in discussione l’ordine internazionale basato sulle regole”, con un “rischio oggettivo” anche per la sicurezza economica, ha messo in guardia. Temi che domani risuoneranno anche alla Diaoyutai State House, quando Meloni alle 17, quando in Italia saranno le 11 del mattino, incontrerà Xi.
“Credo che Italia e Cina abbiano ancora molta strada da fare insieme – le parole con cui Meloni si è congedata oggi dal Business Forum, presenti circa 100 imprese di cui una quarantina italiane - e io penso che tocchi a noi lastricare il percorso. Con determinazione, concretezza, e rispetto reciproco”. (dall'inviata a Pechino Ileana Sciarra)
- 18:37 - Mo: Netanyahu posticipa partenza per cure di 150 bambini malati di Gaza
Tel Aviv, 28 lug. (Adnkronos) - In seguito all'attacco missilistico di Hezbollah che ieri ha ucciso 12 bambini a Majdal Shams, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di posticipare la partenza di 150 bambini malati di Gaza per ricevere cure negli Emirati Arabi Uniti. Lo ha riferito l'emittente televisiva Kan.
I bambini sarebbero dovuti partire domani dalla base aerea di Ramon, ma in seguito all'attacco a Majdal Shams, Netanyahu ha ordinato di posticipare la partenza, ha osservato Kak.
- 18:35 - Ue: Meloni a von der Leyen, 'contro di noi attacchi maldestri e pretestuosi con fake news'
Roma, 28 lug (Adnkronos) - "Si tratta quindi di attacchi maldestri e pretestuosi che possono avere presa solo nel desolante contesto di ricorrente utilizzo di fake news che sempre più inquina il dibattito in Europa. Dispiace che neppure la Relazione della Commissione sullo stato di diritto e in particolare sulla libertà di informazione sul servizio pubblico radiotelevisivo sia stata risparmiata dai professionisti della disinformazione e della mistificazione". Lo scrive Giorgia Meloni in una lettera a Ursula von der Leyen sulla relazione annuale Ue sullo stato di diritto.
- 18:34 - Ue: Meloni a von der Leyen, 'governance Rai disegnata da riforma Pd del 2015, FdI sfavorito'
Roma, 28 lug (Adnkronos) - "Sulle garanzie di indipendenza del servizio pubblico, mi sento di ricordare che la riforma della Rai, che ha disegnato l’attuale sistema di governance dell’azienda, è stata ideata e realizzata nel 2015 dall’allora partito di maggioranza relativa (il Partito Democratico) durante il governo guidato da Matteo Renzi, con la contrarietà del partito da me guidato (Fratelli d’Italia). Se dunque esiste un problema di ingerenza politica dovuta alla normativa esistente, questo non può certo essere imputato a chi quella norma l’ha subita". Lo scrive Giorgia Meloni in una lettera a Ursula von der Leyen sulla Relazione sullo stato di diritto Ue.
"Soprattutto si tratterebbe di una criticità che si trascina da quasi dieci anni e che avrebbe, nel caso, sfavorito le forze di opposizione, e nello specifico Fratelli d’Italia, e favorito le forze di Governo che hanno governato in questo periodo. Anche l’attuale governance è stata determinata dal Governo precedente (Governo Draghi), con Fratelli d’Italia unico partito di opposizione che si è reputato allora di escludere perfino dal Consiglio di Amministrazione della Rai creando, questa volta sì, una anomalia senza precedenti in Italia e in violazione di ogni principio di pluralismo del servizio pubblico", prosegue la premier.
"È bene ricordare che, salvo la nomina obbligata di un nuovo Amministratore Delegato nel 2023 a seguito delle dimissioni del suo predecessore, l’attuale Governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene non si sono ancora avvalsi della normativa vigente per il rinnovo dei vertici aziendali. Gli attuali componenti del CdA della RAI, come ricordato, sono stati nominati nella scorsa legislatura da una maggioranza di cui Fratelli d’Italia non era parte, non si comprende dunque come si possa imputare a questo Governo una presunta ingerenza politica nella governance della RAI", sottolinea Meloni.
- 18:32 - Ue: Meloni scrive a von der Leyen, 'relazione annuale distorta per attaccare governo italiano'
Roma, 28 lug(Adnkronos) - "Qualche giorno fa, come accade ogni anno dal 2020, la Commissione europea ha pubblicato la Relazione annuale sullo stato di diritto dell’Unione europea. Si tratta di un esercizio periodico, svolto in costante dialogo con i 27 Stati membri, sostenuto e incoraggiato dal Governo italiano in quanto strumento utile a monitorare il rispetto dei principi e dei valori fondanti della UE". Lo scrive Giorgia Meloni in una lettera a Ursula von der Leyen.
"Ebbene, anche quest’anno le raccomandazioni finali nei confronti dell’Italia non si discostano particolarmente da quelle degli anni precedenti, tuttavia per la prima volta il contenuto di questo documento è stato distorto a uso politico da alcuni nel tentativo di attaccare il Governo italiano. Qualcuno si è spinto perfino a sostenere che in Italia sarebbe a rischio lo stato di diritto, in particolare con riferimento alla libertà di informazione e al servizio pubblico radiotelevisivo", sottolinea la premier.
- 18:30 - **Ue: Meloni a von der Leyen, 'regole par condicio valide per tutti i governi, per l'attuale no?
Roma, 28 lug (Adnkronos) - "Sempre, durante ogni passata competizione elettorale, tutti i governi in carica hanno potuto legittimamente continuare ad informare i cittadini sulla loro attività, senza che l’informazione istituzionale rientrasse nel conteggio dei tempi della par condicio, così come previsto dalla legge vigente. Viene da chiedersi perché questo principio, che si è sempre reputato valido in passato, non debba valere per l’attuale Governo". Lo scrive la premier Giorgia Meloni in una lettera a Ursula von der Leyen sulla Relazione annuale sullo stato di diritto Ue.