Siamo abituati a leader nostrani che, posti di fronte a qualcosa che hanno detto, adottano la strategia del maschio-tipo italiano: negare sempre. Se funziona con una moglie, funzionerà con tutte quante e, per estensione, con il paese intero. Così, le volte che Silvio Berlusconi ha detto cose e poi ha detto di non averle mai dette non si contano. A nulla vale la prova della moviola: laddove esistono inconfutabili registrazioni, sono i media comunisti che falsificano le prove.
Da Cuba arriva però una variante molto interessante. Potremmo riassumerla con l’immagine della moglie colta in flagranza di reato, a letto con l’amante, che si copre con un lembo del lenzuolo e con una tranquillità disarmante dice: “caro, non è come credi”.
Succede questo: Jeffrey Goldberg è un giornalista americano, corrispondente di The Atlantic, che recentemente si è fatto una chiacchierata a pranzo con Fidel Castro. Non parlando lo spagnolo, o parlandolo male, si porta dietro una studiosa di latino-americano (non il ballo) del Consiglio delle Relazioni estere, giusto per assicurarsi di non capire Roma per Toma e di non dire idiozie. A tavola, Jeffrey chiede a Fidel se ritiene che il modello cubano sia ancora qualcosa che valga la pena di esportare. Castro risponde in maniera sorprendente: “The Cuban model doesn’t even work for us anymore”. In parole povere: “Il modello cubano non funziona neppure più per noi!”. Ci mancava aggiungesse: ma figuriamoci!
L’8 settembre appare la notizia su The Atlantic. Castro, senza scomporsi, convoca una conferenza stampa in cui adotta la nuova variante. Non si sogna neppure di dire “non ho mai detto una cosa simile” anche se, non essendoci documenti filmati a testimoniarlo, avrebbe potuto permetterselo. Tutt’altro: dice di essere stato trascritto fedelmente, ma che in realtà la sua risposta significava l’esatto opposto dell’interpretazione che ne hanno dato i due americani. Intendeva dire, insomma, che è il capitalismo a non funzionare più, per l’America come per il resto del mondo. E quindi come potrebbe mai funzionare per un paese socialista come Cuba? Nessuno nega, insomma, che il marito veda davvero la moglie nuda a letto con un altro uomo – e come si potrebbe mai negare senza invocare un’improvvisa deformazione del tessuto spazio-temporale, o senza addentrarsi in una leziosa improbabile disquisizione sull’intrinseca soggettività della percezione sensoriale? –, ma si pretende che ciò che vede significhi l’esatto contrario di quanto il cornuto ne possa desumere, ovvero che ella gli è totalmente ed eternamente devota .
Poco importa, come osserva Goldberg, che se Castro avesse voluto dire l’opposto di ciò che ha detto, probabilmente avrebbe scandito parole come: “Il modello cubano funziona così bene per noi che vogliamo esportarlo”, che suona molto diverso da “Il modello cubano non funziona neppure più per noi”. Il rivoluzionario cubano concede al giornalista di non essere uno che si inventa le frasi, ma di averle trasferite e interpretate. Che poi certo, le parole sono convenzioni, e come tali vanno sempre interpretate. Proprio per questo esistono apposite linee guida ufficiali, chiamate dizionari, cui è consigliabile attenersi se si coltiva l’ambizione di comunicare con il prossimo. Il 99,9% della popolazione, infatti, trasferisce e interpreta secondo il significato ufficiale delle parole. Alcuni, meno pignoli, hanno invece facoltà di inventarsi i dizionari lì per lì. Del resto lo diceva anche Giulietta: “Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave”.
Non ditelo a Berlusconi, per favore…
Claudio Messora
Consulente per la comunicazione Movimento Cinque Stelle
Mondo - 13 Settembre 2010
Il giallo del modello cubano
Siamo abituati a leader nostrani che, posti di fronte a qualcosa che hanno detto, adottano la strategia del maschio-tipo italiano: negare sempre. Se funziona con una moglie, funzionerà con tutte quante e, per estensione, con il paese intero. Così, le volte che Silvio Berlusconi ha detto cose e poi ha detto di non averle mai dette non si contano. A nulla vale la prova della moviola: laddove esistono inconfutabili registrazioni, sono i media comunisti che falsificano le prove.
Da Cuba arriva però una variante molto interessante. Potremmo riassumerla con l’immagine della moglie colta in flagranza di reato, a letto con l’amante, che si copre con un lembo del lenzuolo e con una tranquillità disarmante dice: “caro, non è come credi”.
Succede questo: Jeffrey Goldberg è un giornalista americano, corrispondente di The Atlantic, che recentemente si è fatto una chiacchierata a pranzo con Fidel Castro. Non parlando lo spagnolo, o parlandolo male, si porta dietro una studiosa di latino-americano (non il ballo) del Consiglio delle Relazioni estere, giusto per assicurarsi di non capire Roma per Toma e di non dire idiozie. A tavola, Jeffrey chiede a Fidel se ritiene che il modello cubano sia ancora qualcosa che valga la pena di esportare. Castro risponde in maniera sorprendente: “The Cuban model doesn’t even work for us anymore”. In parole povere: “Il modello cubano non funziona neppure più per noi!”. Ci mancava aggiungesse: ma figuriamoci!
L’8 settembre appare la notizia su The Atlantic. Castro, senza scomporsi, convoca una conferenza stampa in cui adotta la nuova variante. Non si sogna neppure di dire “non ho mai detto una cosa simile” anche se, non essendoci documenti filmati a testimoniarlo, avrebbe potuto permetterselo. Tutt’altro: dice di essere stato trascritto fedelmente, ma che in realtà la sua risposta significava l’esatto opposto dell’interpretazione che ne hanno dato i due americani. Intendeva dire, insomma, che è il capitalismo a non funzionare più, per l’America come per il resto del mondo. E quindi come potrebbe mai funzionare per un paese socialista come Cuba? Nessuno nega, insomma, che il marito veda davvero la moglie nuda a letto con un altro uomo – e come si potrebbe mai negare senza invocare un’improvvisa deformazione del tessuto spazio-temporale, o senza addentrarsi in una leziosa improbabile disquisizione sull’intrinseca soggettività della percezione sensoriale? –, ma si pretende che ciò che vede significhi l’esatto contrario di quanto il cornuto ne possa desumere, ovvero che ella gli è totalmente ed eternamente devota .
Poco importa, come osserva Goldberg, che se Castro avesse voluto dire l’opposto di ciò che ha detto, probabilmente avrebbe scandito parole come: “Il modello cubano funziona così bene per noi che vogliamo esportarlo”, che suona molto diverso da “Il modello cubano non funziona neppure più per noi”. Il rivoluzionario cubano concede al giornalista di non essere uno che si inventa le frasi, ma di averle trasferite e interpretate. Che poi certo, le parole sono convenzioni, e come tali vanno sempre interpretate. Proprio per questo esistono apposite linee guida ufficiali, chiamate dizionari, cui è consigliabile attenersi se si coltiva l’ambizione di comunicare con il prossimo. Il 99,9% della popolazione, infatti, trasferisce e interpreta secondo il significato ufficiale delle parole. Alcuni, meno pignoli, hanno invece facoltà di inventarsi i dizionari lì per lì. Del resto lo diceva anche Giulietta: “Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave”.
Non ditelo a Berlusconi, per favore…
Articolo Precedente
Gran Bretagna, arriva Benedetto XVI
Ad attenderlo indifferenza e contestazioni
Articolo Successivo
La democrazia secondo il giudice Bingham
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
Salvini assolto, ora Nordio spara: “Risarcire gli errori dei pm”. Costa è già pronto: “Presto legge sui processi temerari”. Avs: paghino pure i ministri che sbagliano
Mondo
Studentessa italiana di 21 anni ferita con 30 coltellate dall’ex a Oslo: salvata da tre suoi colleghi. Il padre: “Già operata due volte”
Mondo
Il premier slovacco Fico da Putin: è l’unico leader Ue dopo Orban. “Al centro la questione del gas russo”
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Elon Musk "non diventerà presidente, questo ve lo posso dire. Ne sono sicuro, sapete perché? Non può esserlo, non è nato in questo Paese". Parlando ai sostenitori durante un evento a Phoenix, il presidente eletto Donald Trump ha affermato che il fondatore di Tesla - che è nato in Sudafrica - ha "fatto un lavoro straordinario" e ha respinto gli attacchi dei democratici che sostengono che Musk si stia comportando come un presidente 'de facto', dopo che la scorsa settimana l'imprenditore ha guidato con successo un tentativo di bloccare un disegno di legge bipartisan sui finanziamenti governativi.
"No, non prenderà la presidenza. Mi piace avere accanto persone intelligenti", ha detto Trump. "La nuova bufala è che il presidente Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk. No, no, non succederà".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "La migliore risposta alla irresponsabilità della magistratura e delle sinistre, che hanno voluto un inutile e persecutore processo a Salvini, sarà la rapida approvazione del disegno di legge sicurezza. Terremo conto di ogni osservazione. Ma ognuno stia al suo posto. Non ci sono altre istituzioni che si sostituiscono al parlamento". Lo dice il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri.
"Valuteremo le obiezioni, soprattutto quelle autorevoli, e valuteremo eventuali miglioramenti. Ma il disegno di legge sicurezza sarà approvato. Per rafforzare le forze dell'ordine. Noi vogliamo tutelare il popolo in divisa a cui abbiamo dato un nuovo contratto di lavoro. Invece la sinistra ed i grillini stanno dalla parte dei teppisti che aggrediscono le forze di polizia. E anche le altre Istituzioni devono guardare alla difesa della legalità", prosegue.
"Aspettiamo, ad esempio, dal massimo esponente del CSM qualche segnale dopo la sentenza di Palermo. I procuratori che si sono alternati chiedendo condanne senza fondamento resteranno al loro posto? Il CSM discuterà di questa scandalosa vicenda di Palermo? Chi lo guida avrà qualche esternazione da fare anche cogliendo l'occasione di fine anno? O la magistratura può impunemente sabotare le istituzioni politico-parlamentari e tentare di sostituirsi al potere legislativo e a quello esecutivo con la complicità delle sinistre?", dice ancora Gasparri.
(Adnkronos) - "Nelle prossime ore parlerò chiaro anche in Parlamento sullo scandalo della vicenda Open Arms. La mia proposta che feci da Presidente della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari era quella giusta: non processare Salvini e arrivare alle stesse conclusioni che dopo anni di ingiustizie e sprechi sono arrivate dal tribunale di Palermo”, conclude Gasparri.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Una donna è stata bruciata viva stamattina a New York mentre dormiva sul treno F della metropolitana di Coney Island. Lo riportano i media americani che, citando fonti della polizia, riferiscono di un uomo che le avrebbe lanciato addosso un fiammifero acceso, facendola andare a fuoco.
Gli agenti della polizia di New York sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un incendio avvenuto poco prima delle 7,30 presso la stazione della metropolitana di Coney Island-Stillwell Avenue e hanno trovato la donna avvolta dalle fiamme mentre era seduta sul treno. È stata trovata circondata da bottiglie di liquore, anche se non è ancora chiaro se abbiano avuto un qualche ruolo nell'incendio.