L come: Lungo è il cammino della responsabilità amorosa, quasi mai riconosciuta come colonna portante dei rapporti fra le persone e le cose. Dai figli a un panorama bagnato di tramonto, da un  grande amore all’amore per la tua città e il tuo territorio, fino a lambire il mondo intero e l’ambire al mondo intero. Il ti preparo qualcosa di buono ormai è frase Rivoluzionaria, come il ti amo amore mio o il come ti stimo, o il come ti voglio bene amico mio. Dove per preparare il buono si intende più che altro “l’atteggiamento affettuoso”. L’oggettivamente buono non è poi così importante, come non sono importanti ad esempio misure perfette nei canoni dell’innamoramento. Sono molte le chimiche che determinano miscele esplosive di vari sentire che si trasformano in potenti sentimenti.

Se nel nascere vi può essere casualità, nel primo nutrimento vi è il germe della responsabilità amorosa. L’allattamento, naturale o artificiale che sia, ti espone all’apprendimento, come ben sanno le donne, della responsabilità amorosa: stato adulto della capacità di amare.

Amare infiniti elenchi.

Ad esempio la politica che si priva di maturità amorosa è improduttiva. Non produce crescita alcuna. La politica che rischia nell’esposizione di idee e fatti “amorosi ” è la politica di cui ti innamori perdutamente. Tutti noi sappiamo quanto bisogno ve ne sia.

Riemerge così alla mente prepotentemente il “Peace and Love” come condizione matura sia per cucinare che per vivere, crescere, studiare, lavorare, comunicare, ascoltare, lontani dai tanti “ti presuppongo, non escluso, il nemico”.

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