Ottime notizie provengono dagli ambienti indipendenti della musica italiana. Per il prossimo autunno sono previste infatti le uscite di circa 250 progetti musicali tra cui Marlene kuntz, Il genio, il progetto sul Futurismo musicale, Almamegretta, Quintorigo e Skardy.

Secondo Giordano Sangiorgi, presidente di AudioCoop, l’associazione che raduna oltre 120 marchi indipendenti, è stato indispensabile per la crescita del 9% che il mercato discografico italiano ha registrato nell’ultimo semestre del 2010.
Un fermento, quello della discografia indipendente italiana, che per la stagione imminente prevede anche un ricco elenco di nuove produzioni che si ritroveranno, in varie forme e modalità, al prossimo Mei, il meeting degli indipendenti che tornerà per la sua 14ma edizione il 26, 27 e 28 novembre a Faenza.

Su questo blog, come ben saprà chi mi segue, proponiamo nuovi artisti, band musicali, musicisti di tutti i generi di cui alcuni non hanno nemmeno un’etichetta che li produca: il sito che ormai viaggia su numeri strepitosi di contatti è un’ottima vetrina per chi intendesse emergere e avere un po’ di visibilità.
Rinnovo l’invito a scrivermi all’indirizzo prinaldis@gmail.com riceverete una risposta sicura e un fan in più.

Fino ad ora mi avete scritto in tanti, inviato cd (ai Manovega, 16Bit, Mama’s gan che hanno già avuto un articolo a loro dedicato, spero di aver portato fortuna e contribuito ad avere maggiori opportunità). In molti invece (Mammoth, Orange Beach, Kongrosian, Garage29, solo per citarne alcuni) sono in attesa di avere un articolo… vi ringrazio per la paziente attesa.

Un autunno caldo, dunque, si prospetta per la musica indipendente, agevolata anche nei circuiti alternativi di vendita: in particolare durante i live che riempiono gli oltre cento club che propongono musica dal vivo, e nelle diverse piattaforme digitali indipendenti come Ossigeno, Downlovers, Believe e Zimbalam.

Roberto Pietrangeli, coordinatore nazionale degli Amici della Musica, che raduna oltre 35 sigle della filiera musicale italiana, ha affermato che “l’auspicio è che tutti questi progetti possano finalmente trovare la ribalta televisiva all’interno di palinsesti e programmi che premino tale lavoro di scouting e di ricerca che permetta così, pur in questa frase di crisi, di vedere un futuro roseo per la nuova musica italiana”.

“Noi – come mi ha scritto Brian dei Garage 29 – siamo stati mille volte gruppo rivelazione, gruppo emergente, ma de facto non siamo emersi mai. Dopo quasi vent’anni che affondiamo nell’underground (modo gentile e di tendenza per dire ‘nell’indifferenza generale’) abbiamo visto mediocrità pazzesche emergere e avere il loro quarto d’ora di felicità, oggi relegate nel dimenticatoio dei pentimenti. Abbiamo visto l’avida miopia dell’industria discografica. Abbiamo visto le 1000 vergogne del giornalismo musicale italiano, mestiere ormai svilito sotto il livello d’ogni decenza (fatti salvi i pochi eroi), ma presupposto indispensabile all’immeritato quarto d’ora. Noi siamo qui, coi nostri inutili premi nel cassetto, col nostro inutile astio nel cuore, col peso delle delusioni forse concausa di intatta ispirazione artistica”.

Il mio augurio è che tutti abbiano la libertà di poter vivere portando avanti le proprie passioni, e grazie alle proprie passioni. Una libertà che – naturalmente – deve esser meritata, con l’impegno e grazie al talento, all’estro e alla creatività. Perché il talento, quando si possiede, non te lo toglie nessuno e se viene offerta una possibilità, senza modestie, si può rispondere alla grande. Scansando false simpatie e forme di prostituzione varie. Vediamo se la tanto sbandierata “meritocrazia” riesce finalmente ad imporsi.

Come sempre, Vive le Rock!

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