Avete visto questo spot? Forse in tv. Di certo non sul web dove finora era introvabile. É lo spot di stagione di Porta a Porta, il talk-show (senza sito Internet) di Bruno Vespa che da oltre quindici anni si atteggia a Terza Camera dello Stato.
Il video, in onda in questi giorni su tutti i canali Rai – degli spot di Annozero che comincia giovedì, invece, non c’è traccia -, parte con una musica di sottofondo in stile commissario-montalbano-indagine-su-un-cittadino-al-di-sopra-di-ogni-sospetto. Le parole di Vespa lasciano a bocca aperta. “BASTA! – minaccia il conduttore -: è ora di cambiare passo. I palazzi del potere sono gli stessi da sempre”. L’Italia invece “ha voglia di rimettersi in moto e di riforme” ma soprattutto “è stanca del balletto delle dichiarazioni incrociate”, (balletti che, per carità, a Porta a Porta non abbiamo mai visto).
Ma c’è anche una promessa che fa Brune-Neo ai suoi spettatori: Porta a Porta proverà a dare “una scossa alla politica italiana”. UAU, pensa il telespettatore. Vespa è rinsavito. Che farà? Inchieste? Analisi giornalistiche? Bandirà dalle sue poltroncine i politici chiacchieroni trattati con guanti di velluto? Brucerà la scrivania sulla quale Berlusconi firmò il contratto con gli italiani? Farà pubblica ammenda sulle celebrazioni della ricostruzione – poi smentita mille volte – del governo all’Aquila? Non proprio.
Nella prima puntata di martedì, piuttosto, Porta a Porta ha affiancato allo storico sondaggista della trasmissione (e del Corriere della Sera) Renato Mannheimer, che dava la fiducia di Berlusconi in caduta libera, due istituti che – ha specificato Vespa: “hanno lavorato anche per dei partiti”, ovvero Alessandra Ghisleri – della quale si fida ciecamente Silvio Berlusconi; e Luigi Crespi, che fa i sondaggi per Fini. Risultato: fiducia molto più alta per Berlusconi, e consensi raccogliticci per i finiani e l’opposizione. Proprio una bella “scossa”, non c’è che dire. Aridatece Amadeus.