La Procura di Roma farà un supplemento di rogatoria, ma ha ribadito che non sono previsti interrogatori di Gianfranco Fini e di Giancarlo Tulliani
Sono arrivati oggi alla procura di Roma gli atti relativi alla compravendita dell’appartamento di Montecarlo. La documentazione relativa all’immobile, al centro quest’estate della campagna di stampa di Libero e Il Giornale, è arrivata appunto dal Principato di Monaco.
L’immobile, lasciato in eredità da una nobildonna ad An, è stato successivamente venduto dal partito ed è ora occupato da Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera Gianfranco Fini. Si tratta, però, di una documentazione incompleta. Mancano alcuni atti di natura fiscale necessari agli inquirenti per verificare la valutazione fatta dell’appartamento di Boulevard Princesse Charlotte in sede di successione.
L’appartamento monegasco è al centro di un’inchiesta per truffa contro ignoti. Il dossier, ricevuto dalla Procura di Roma, contiene gli atti richiesti alle autorità monegasche, tranne quelli di natura fiscale, necessari per poter valutare l’effettivo valore dell’immobile anche a fini successori. La Procura di Roma farà quindi un supplemento di rogatoria illustrando all’autorità monegasca quali documenti sono necessari per poter definitivamente chiudere la questione.
Intanto è stato precisato che il documento pubblicato nei giorni scorsi da un quotidiano non è un contratto di affitto, ma la nota di trascrizione sul pubblico registro del contratto di affitto. E’ stato fatto notare nelle cronache che nel documento compaiono due firme identitiche sia per quanto riguarda il locatore, sia per quanto riguarda il locatario. Dalla procura viene comuque ribadito che non sono previsti interrogatori di Gianfranco Fini e dello stesso Tulliani.