Il quotidiano francese pubblica un resoconto del pranzo di lavoro su immigrazione e Rom: "Il premier non ha atteso il suo turno di parola e ha cominciato a dire: Sono il più forte, sono sempre il più forte"
”Sono il più forte, resto il più forte”: ha detto così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rivolgendosi agli altri 26 leader dell’Unione europea nel corso del pranzo di lavoro dello scorso 16 settembre in occasione del vertice Ue a Bruxelles, secondo quanto si legge oggi sul quotidiano Le Monde.
“Alle 13 e 30 – scrive il quotidiano francese in un lungo articolo intitolato ‘Pranzo di fiele a Bruxelles’, in riferimento al duro scontro tra Parigi e Commissione Ue sul giro di vite francese contro nomadi e Rom – Silvio Berlusconi non attende che qualcuno gli dia la parola ed espone una serie di percentuali sulla nuova ripartizione delle forze politiche in Italia. Nessuno ci capisce nulla. La dirigente finlandese, al primo vertice Ue, prende appunti in modo frenetico”. Mentre il presidente del Consiglio dell’Ue, Herman Van Rompuy, scrive ancora Le Monde, propone di affrontare il tema dei rom “senza attendere il conflitto tra il presidente francese e la commissaria lussemburghese Viviane Reding”.
Il quotidiano conferma anche che nel corso del concitato pranzo a palazzo Justus Lipsius, storica sede del consiglio dell’Ue a Bruxelles, Berlusconi sarebbe volato più volte in soccorso del presidente francese Nicolas Sarkozy dicendo che “bisogna vietare la parola ai commissari e ai loro gabinetti. Solo Barroso deve avere il diritto di parlare”.