Si sono aperte ieri le danze per una piattaforma che connette persone, contenuti e conversazioni sui temi emergenti dei social media. Fino a venerdì sono attesi 20mila persone
Non solo finanza, moda e pubblicità. Per una settimana Milano è la capitale italiana di Internet e dell’innovazione. Si sono aperte ieri le danze per la “Social Media Week” una “piattaforma – scrivono gli organizzatori – per connettere persone, contenuti e conversazioni sui temi emergenti dei social media e della comunicazione mobile”. Fino a venerdì sono attesi 20mila partecipanti per gli oltre 90 incontri: si va dai guru della rete ai corsi d’informatica per over settanta; (oltre a Milano, la social week si svolge anche Bogotà, Buenos Aires, Città del Messico e Los Angeles; per febbraio è prevista la replica a Roma).
Gli ospiti milanesi sono di peso: c’è il co-fondatore di FourSquare – il software e social network che permette di segnalare la propria posizione geografica – Naveen Selvadurai, e Rand Fishkin, uno dei maggiori esperti al mondo di indicizzazione sui motori di ricerca. Mente italiana dell’iniziativa è invece Marco Montemagno, storico divulgatore della rete , imprenditore e conduttore di “Io Reporter” su SkyTg24.
“Abbiamo voluto dare all’evento un taglio molto divulgativo – spiega –: ci rivolgiamo ai giovani che cercano lavoro, agli appassionati, alle aziende che vogliono fare bussiness”. Montemagno negli scorsi anni, lanciò anche “Codice Internet” un roadshow in giro per l’Italia con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale. “La social week va nella stessa direzione – aggiunge –, le cose stanno migliorando ma anche la stampa dovrebbe capire che quando si parla di rete non si parla di tecnologia, ma di innovazioni che riguardano tutti noi”.
Nel futuro, Montemagno è sicuro, ci salveranno i cellulari: “L’Italia è il paese con la maggiore penetrazione di smartphone al mondo. E sull’Internet mobile ora stanno partendo investimenti e start-up. Se la politica fosse in grado di aiutare questo mondo, rischieremmo anche di non perdere il treno con l’innovazione”. Un rischio che sarebbe tutto da correre.