Sono 25 milioni gli italiani affetti da almeno una patologia cronica. Il 45,6 % della popolazione con più di 6 anni di età (dati Istat). Tra questi, 8 milioni risultano affetti contemporaneamente da tre o più malattie. I numeri sulla diffusione della cronicità parlano chiaro: non è un problema che interessa solo la “terza età”.
I dati contenuti nel rapporto 2010 presentato oggi a Roma nel corso della prima conferenza nazionale sull’accesso alle cure nelle malattie croniche, fotografano dettagliatamente lo stato di avanzamento delle malattie. Oltre sette milioni di cittadini soffrono di diabete, infarto del miocardio, angina pectoris e altre malattie del cuore, ictus ed emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, cirrosi epatica, tumore maligno (inclusi linfoma/leucemia), malattia di Parkinson e Alzheimer, demenze senili. In assoluto, sono artrosi e artriti la prima singola causa di malattia (colpiscono il 18,3% degli italiani con più di 6 anni), seguiti da ipertensione (13,6%) e malattie allergiche (10,7%). Ad aggravare il quadro, circa 2 milioni 600 mila persone che vivono in condizione di disabilita’, pari al 4,8 % della popolazione. Una percentuale che raggiungere il 44,5 % nella fascia di eta’ con più di 80 anni.
Guardando le cifre sulla diffusione delle malattie per classi di età si scopre che molti giovani soffrono di malattie croniche. Non è solo un problema della Terza Eta’. In realtà 7,6 milioni di italiani tra i 6 e i 44 anni e di questi 2 milioni figurano nella fascia di età tra i 6 e i 24 anni. La cronicità, secondo il rapporto, diventa invece un “affare” della Terza Eta’ soprattutto nei casi di patologie croniche gravi o nella multi cronicità dove oltre il 60% delle persone colpite ha più di 65 anni.
Come risponde il Sevizio sanitario nazionale? Al cambiamento epidemiologico in atto (cronicità + invecchiamento della popolazione) l’iniziativa più incisiva è rappresentata dall’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Nel 2007 sono stati 474.567 i pazienti che hanno usufruito dell’Adi con una media nazionale di 803 casi trattati per 100.00 abitanti di cui 81,2% anziani e 8,8% pazienti in fase terminale della malattia. L’assistenza, si legge nel rapporto, rimane tuttavia insufficiente: se si fa riferimento alla sola popolazione con più di 65 anni di eta’ (quella che maggiormente necessita di cure presso il proprio domicilio) emerge che soltanto 3,27 anziani su 100 sono beneficiari di cure a casa e restano forti le differenze tra le Regioni.