Quindici a una. Non c’è gara: la giunta regionale della Lombardia schiera una sola donna su sedici assessori. Si tratta della leghista Monica Rizzi, assessore allo sport, ai giovani e alla promozione turistica. Un ruolo politico importante all’interno del partito, anche se altrettanto non si può dire delle deleghe che gli sono state assegnate dalla nuova giunta di Roberto Formigoni, insediata ad aprile scorso. Il dato è reso ancora più clamoroso dal paragone con le altre regioni. In Piemonte ad esempio il 50% della giunta regionale è composto da donne. Dato che aumenta se il paragone viene fatto con la Puglia dove gli assessori sono esattamente la metà del totale.
Per questo l’associazione articolo 51 ha presentato ricorso al Tar della Lombardia. Secondo i ricorrenti, infatti, l’unicità di un solo assessore in rosa al Pirellone viola diverse disposizioni di legge (nonché la Costituzione) e lo stesso Statuto regionale della Lombardia del 2008 (redatto in piena era Formigoni).
All’articolo 11, comma 3, lo Statuto recita: “La Regione promuove il riequilibrio tra entrambi i generi negli organi di governo della Regione e nell’accesso agli organi degli enti”. Non solo: secondo l’associazione, all’interno dello Statuto si troverebbero anche gli estremi per eleggere come assessore una donna non interna a un partito, qualora non ci fossero esponenti politici in rosa sufficienti per coprire l’incarico. “E in Lombardia ci sono oltre 5 milioni di donne, qualcuna magari in grado di fare l’assessore. Per questo abbiamo presentato il ricorso il 23 giugno scorso – spiega Alda Widmer, vicepresidente dell’associazione articolo 51 – subito dopo l’elezione di Formigoni”. Il governatore già aveva avuto i problemi in campagna elettorale, tra liste contestate e ricorsi: ora gli toccherà un’altra bega amministrativa.
“Il 15 settembre c’è stata la prima udienza – continua la Widmer – dove è stato deciso che alle 9 del 17 dicembre prossimo si terrà il giudizio di merito”. E a chi le contesta un eccessivo accanimento nei confronti di Formigoni, risponde: “Noi siamo un’associazione trasversale, ci sono persone di destra e sinistra, ma l’unico assessore oggi nella giunta lombarda è Monica Rizzi: sappiamo che i notabili hanno voluto mettere un fiore all’occhiello”. Tradotto: “Un assessorato senza portafoglio e privo di peso”.
D’altra parte, la Rizzi non è proprio una sconosciuta tra le file dei leghisti: è stata quasi una tutor di Renzo Bossi in campagna elettorale. E tra gli obiettivi futuri, sul sito ufficiale dell’assessore, si può leggere: “Promuovere una politica di servizi a favore delle donne, tutelare la maternità e l’infanzia”. Magari potrebbe iniziare proprio dalla rappresentanza in gonnella nella sua giunta.
Gianluca Schinaia
Fps Media