Il Pd è “una maionese mal amalgamata” e la sinistra in Italia e’ “in coma senza respiratore“. Chi l’ha detto?, Berlusconi?, Rutelli?, Capezzone?, Veltroni?, la Santanchè? Nessuno di questi: sono giudizi di El Pais, che certo non è un giornale di destra, espressi dentro un’inchiesta sulla crisi della sinistra in Europa. Eppure, un avversario come Mr B dovrebbe dare coraggio alla sinistra italiana: basta guardare come lo tratta ogni giorno la stampa internazionale (ieri, il Daily Mail aveva sul sito in homepage la foto dell’Espresso di un Berlusconi giovane con sulla scrivania una 357 Magnum).
Che le difficoltà della sinistra siano un dato europeo, non solo italiano, è parere diffuso. Domenica, il Sunday Times attribuiva la “svolta dell’Ue a destra”, simbolizzata dall’atteggiamento sui Rom della Francia, spalleggiata dall’Italia, proprio al “lungo silenzio della sinistra sull’immigrazione”, forse innescata dall’incertezza se indicare una prospettiva di solidarietà o se inseguire i sondaggi della paura. E, ieri, l’Independent e Les Echos denunciavano con titoli praticamente identici “L’ascesa dell’estrema destra in Europa“. L’Independent ricorda che il successo in Svezia del partito anti-immigrazione viene dopo una serie di affermazioni dell’estrema destra anti-islamica in Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, Ungheria e Norvegia. E Les Echos individua un “ciclo dell’intolleranza”: “Come la Lega Nord in Italia, diversi partiti regionalisti ostili agli stranieri hanno il vento in poppa. Il fenomeno non è nuovo, ma la crisi, con l’aumento della disoccupazione, gli ridà vigore“.
Mentre la sinistra, in Europa, ma specie in Italia, si fa spesso del male da sola: invece di proporre alternative alle scelte di destra, si perde in litigi tra nostalgie e velleità. Su El Pais, Sergio Mora scrive: “La sensazione è che il Pd, più che un partito di governo riformista, sia una maionese mal amalgamata di ex democristiani e di ex comunisti che cercano di mantenere i loro privilegi” (e inseguono il consenso a Porta a Porta e al Festival di Sanremo). Stando ai sondaggi, “gli italiani lo identificano sempre più con la vecchia politica e non si fidano dei suoi giovani”. Se Bersani è “un protetto dell’apparato senza carisma”, il Pd tira avanti “diviso come sempre e senza il coraggio di essere di sinistra”: così, attira appena il 25% delle intenzioni di voto.