L’assessore alla Sanita’ dellaRegione Abruzzo, Lamberto Venturoni (Pdl), è stato arrestato questa mattina a Teramo dalla squadra mobile di Pescara. Il provvedimento, con le accuse di corruzione, peculato ed abuso d’ufficio, è stato emesso dalla procura di Pescara a seguito di un’inchiesta sui rifiuti scattata nel 2008. Nell’inchiesta risultano indagati anche i senatori del Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano. Il primo da Teramo ha confermato di aver ricevuto l’avviso di garanzia. Fonti della Procura hanno confermato che il numero complessivo degli indagati con le accuse di corruzione e associazione a delinquere è di dieci persone a cui si aggiungono due arresti. Oltre a Venturoni, che è ai domiciliari, infatti, è finito in manette anche l’imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio, proprietario della De.co , azienda del settore rifiuti.
Secondo l’accusa, la De.co si è vista attribuire l’appalto per la realizzazione e gestione dell’impianto tramite l’affidamento, senza nessuna gara. Una procedura del genere non sarebbe stata possibile, per legge. Nel progetto criminoso sarebbe stata chiamata in causa dagli indagati anche una società di Milano, la Ecodeco srl, alla quale e’ stato proposto da Venturoni e dai fratelli Di Zio di concedere alla Deco spa il know how necessario alla realizzazione dell’impianto.
Venturoni si sarebbe fatto garante, sempre secondo l’accusa, dell’affidamento diretto dell’appalto ai Di Zio e alla Ecodeco per realizzare l’inceneritore facendosi forte della sua “posizione” all’interno della Regione Abruzzo, essendo assessore alla Sanità. Inoltre l’assessore alla Sanità, stando alle ricostruzioni dell’accusa, avrebbe fatto in modo che i Di Zio versassero 15mila euro al progettista che aveva redatto il progetto per la realizzazione dell’inceneritore per la Team spa.
Le indagini sono state condotte da un pool di tre magistrati della Procura di Pescara guidata dal procuratore capo, Nicola Trifuoggi, e i pm, Gennaro Barone e Annarita Mantini. Il gip che ha concesso le misure cautelari è Guido Campli. Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti di oggi sono parte dell’inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l’ex assessore all’Ambiente della regione, Daniela Stati.