Il 15 ottobre 2009, Claudio Brachino manda in onda un servizio firmato da Annalisa Spinoso in cui viene deriso Raimondo Mesiano, allora giudice del Tribunale di Milano. Il magistrato pochi giorni prima aveva emesso in sede civile una sentenza di risarcimento danni di 750 milioni di euro a carico di Fininvest.
Per quel servizio, il giornalista venne sanzionato con due mesi di sospensione dall’ Ordine dei giornalisti della Lombardia per violazione delcodice deontologico e della legge sulla privacy. Analoga sanzione venne comminata, sempre dall’Ordine della Sicilia, a chi aveva firmato e commentato le immagini di Mesiano, la giornalista Annalisa Spinoso.
Video di Brachino a “Controcanto” a Mesiano
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia aveva giudicato il mancato rispetto delle leggi deontologiche e la violazione della privacy (gia’rilevata dal Garante) ”al fine di screditare la reputazione del protagonista del video e delegittimare agli occhi dell’opinione pubblica la sentenza da lui emessa in precedenza nei confronti di Fininvest”. Grazie all’accostamento con immagini ”non essenziali e prive in se’ di interesse pubblico in quanto notizia”, il servizio ”ha prodotto un effetto diffamatorio nel suo insinuare presunte stravaganze e stranezze del personaggio, fino a sfiorare il vero e proprio dileggio. Immagini non essenziali (addirittura il colore dei calzini) costituiscono l’unico contenuto del servizio e sono sostenute da un commento ‘a mo’ di gossip”’.”Risulta quanto meno fuorviante – conclude l’Ordine dei giornalisti – alimentare dubbi sulle inchieste di un giudice in virtu’ della scelta del colore dei suoi calzini”.
Video di “scuse” di Brachino a Mesiano