Il giudice del Tribunale di Milano ha anche fatto richiesta per ottanta intercettazioni del 2008. Secondo i difensori delle banche dimostrerebbero la correttezza dell'operato delle banche
Il sindaco di Milano, Letizia Moratti e i suoi predecessori Gabriele Albertini e Gianpiero Borghini, quest’ultimo dirigente dell’Amministrazione milanese, testimonieranno nel processo sulla truffa dei derivati stipulati da Palazzo Marino. Il giudice della quarta sezione penale di Milano, Oscar Magi, non ha escluso nessuno e ha ammesso un’ottantina di testimoni chiesti da accusa e difesa.
In particolare, le difese, che rappresentano le quattro banche imputate (Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank) e altre 13 persone, tra funzionari di banca e ex dirigenti comunali, hanno chiesto la citazione come testimoni del sindaco e degli ex primi cittadini milanesi. Come ha spiegato l’avvocato Guido Alleva, infatti, “la posizione istituzionale rispetto ai contratti sui derivati stipulati è un aspetto essenziale della vicenda”. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Alfredo Robledo, le banche avrebbero guadagnato 100 milioni di euro “spogliando dolosamente” l’Amministrazione comunale.
Il giudice ha anche accolto la richiesta delle difese di trascrivere un’ottantina di telefonate intercettate nel 2008. Secondo i difensori quelle telefonate dimostrerebbero la correttezza dell’operato delle banche e degli imputati e la “inconsistenza delle accuse”. Il prossimo 29 settembre si svolgerà un’udienza per affidare a un perito l’incarico di trascrivere le telefonate. Il 6 ottobre, invece, si svolgerà un’udienza per la discussione delle parti sulla grossa mole di documenti richiesti come prova. Sulle prove documentali, infatti, il giudice deciderà dopo la discussione.