“Se c’è oggi un politico che è ascoltato da un leader anziano, questo è colui che le parla in questo momento. E abbiamo ottenuto risultati straordinari”. E ancora: “Convinsi gli Usa a salvare le banche”. Così il premier Silvio Berlusconi risponde alle critiche del senatore Pd Zanda durante il suo intervento pomeridiano in Senato. Un intervento, quello pomeridiano, con dei toni più forti e più polemici, anche perché “Stamattina qui si dormiva, cosi’ ci divertiamo un po’…”.

Con la Libia di Gheddafi “Non c’è stato nessun inginocchiamento. C’è stato un rapporto amichevole con un capo dello Stato e il premier di una moderna democrazia”, ha specificato, aggiungendo anche che “Sono sempre stato amico di Israele. I miei legami sono fortissimi. Anch’io mi sento israeliano”, in risposta alle critiche sorte dopo le dichiarazioni di Ciarrapico sui finiani e la kippah.

Un altro punto toccato nel suo discorso pomeridiano è la questione rifiuti, dove il premier ha dichiarato che “Napoli ha risolto definitivamente il problema dei rifiuti. C’è il termovalorizzatore di Acerra che funziona completamente. La responsabilità – ha specificato– è dell’amministrazione di Rosa Russo Jervolino”. Sempre criticando la sinistra Berlusconi ha accennato al tema del nucleare: “Le nostre imprese poi spendono di più perchè pagano di più l’energia visto che noi abbiamo abbandonato il nucleare a causa degli ecologismi della sinistra. Le centrali sono sicure”. Altre critiche alla’opposizione sono andate nell’ambito dell’istruzione: “Avete trasformato la scuola in un enorme ammortizzatore sociale – ha detto – assumendo 200 mila precari senza curarvi della qualità degli insegnanti e dell’insegnamento” Per evitare il tracollo e invertire la rotta abbiamo deciso di investire meglio”. Ha poi aggiunto: “Noi abbiamo portato nella scuola la rivoluzione del merito dopo gli anni della controrivoluzione sessantottina”.

“Non credo che ai cittadini interessino le nostre liti, ma vivere in uno Stato libero ed efficiente, più amico. Ho il grande onore di guidare una nazione come l’Italia”. Ecco perché ora il governo deve procedere con le riforme che “saranno il tema del nostro lavoro da qui a fine legislatura”.

Berlusconi ha aperto ribadendo che la maggioranza è unita e “non si tratta di una piccola contabilità di numeri parlamentare”. Si tratta della “fiducia più ampia che il governo ha avuto in questi ultimi anni”.
Con il voto di ieri si “chiude una stagione di polemiche interne alla maggioranza. Tutti i parlamentari eletti nelle file della maggioranza confermano il loro impegno. Tutti loro, a chi sta seguendo una separazione dolorosa dal popolo della libertà, stanno proseguendo con l’animo costruttivo di sempre”.

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