“Non abbiamo calcato la mano sui soliti cliché verbali, perché era una strada già tante volte battuta dalle commedie nostrane: i contrasti Nord-Sud nel nostro paese sono molto antichi e il film vuole raccontare l’Italia di oggi mostrando aspetti più ridenti, più leggeri rispetto al tono delle attuali contrapposizioni politiche sull’argomento“. Parola di regista, Luca Miniero, che ci dà il Benvenuti al Sud, da domani in sala.
Ma è dunque possibile trasformare una commedia francese sugli stereotipi Sud-Nord in una commedia italiana sugli stereotipi Nord-Sud? Sì, e con (qualche) successo, perché l’avventura in solitaria di Miniero, per una volta senza Genovese, è migliore dell’originale d’Oltralpe, il campione d’incassi Giù al Nord di Dany Boon – qui in cammeo – che fu distribuito due anni fa.
Dalla sua, un cast quasi formidabile, almeno per alchimia e risate, che conferma l’istrionica duttilità di Claudio Bisio, l’assertività ironica di Angela Finocchiaro, la sensualità calma di Valentina Lodovini e il particolare – leggi regionale – talento di Alessandro Siani, ai suoi massimi. Ancora meglio i caratteristi di contorno, cui spetta un napoletano più napoletano del vero nella bella cornice di Castellabate, dove finisce confinato il direttore postino Bisio, reo di millantata disabilità in quel di Usmate.
Riderete non poco, a patto di non dare al film il benvenuto nella realtà: stereotipi, enfasi dialettali, luoghi più che comuni sono così tirati, triti e perfino grotteschi da non conservare nulla della “diversità di latitudine” da cui muovono. Eppure, gli attori non concordano: “Quando ho letto il copione la prima volta il mio personaggio si chiamava Ciro… fortunatamente, poi è diventato Mattia. Comunque, qui non c’è quel che abitualmente vediamo al Tg quando si parla dei napoletani, come i soliti cinque su un motorino: ogni tanto mi chiedo se abbiano un appuntamento con le telecamere…“, puntualizza Siani, mentre per Bisio “è un film che invita al gusto di conoscere: mi piacerebbe che i politici lo vedessero, ma non è detto che ne comprenderebbero il sarcasmo“.
Legittime opinioni, ma crediamo sarete i Benvenuti non nelle intenzioni sociologiche ma negli esiti di commedia surreale: Nord versus Sud, nella penisola che non c’è.