S come Sapore di Sale, che hai sulla pelle.
Caro il mio pollo girato, dagli anni 50 e della loro abbondanza simbolo domenicale. Uscendo dall’accidia nel cercare nei vostri dintorni allevatori benemeriti e trovando da loro polli ruspanti, fateli frollare su loro suggerimento per qualche giorno prima di staffettarlo con pazienza con un piccolo affilato coltellino inserendo sotto pelle sale e pepe con l’ovvio sempre meraviglioso rosmarino. Salvia e aglio necessari per completezza di condimento. Prova se vuoi e puoi a farlo riposare ridotto in tocchi in una marinatura di poco olio e un bel limone non trattato per una notte intera . Dopo di che infilzalo in lenti spiedi per lenta cottura. Solo alla fine delle “orbitanti” tre ore rinforza il fuoco del tuo casalingo sole con, per esempio, cassette da frutta recuperate, se fortunati possessori di caminetti, o agite sul vostro grill sostituendo alla fine potenza a lentezza per fargli subire violenta e croccantizzante cottura che nel girare irradierà fino all’esterno la profumata salatura. Per convincervene staccate non visti dagli altri il pezzetto di pelle che direte a voi stessi “Stava per cascare” giustificando così un atto di gola per approfondimento formativo.
Nell’alternativa dello spiedo misto con ad esempio o lombo e/o rosticciana (costolette di maiale), a questa marinatura non dimenticatevi di alternare sullo spiedo pezzi di pane inumiditi dalla stessa e foglie d’alloro in intelligente quantità. (Dei fegatelli girati parleremo in un secondo momento)
T come testone che alle volte sono.
Mia madre me lo ha sempre detto “Sei un testone”. La Faith Willinger amica americana “ebrea newyorchese“, così lei si definisce, mangiatrice e conoscitrice del nostro paese in lungo e largo, provò a suggerimi un sale, un sale di Mothia ed io tanti anni fa le risposi: “Oh Faith! È e sarà sempre sale!”. “No” mi rispose l’americana, “provalo e poi capirai”. Così fu ed entrai nel fantastico mondo del sale trapanese. Da allora una sorta di mania mia e ormai di tanti altri. Se vi capita provate il Blu di Persia, perfetto per qualsiasi crudo, fondante misteriose, per noi non chimici, alchimie dai sapori delicati come saporosi amidi fascianti (mi raccomando! Della serie poco ma buono).