La riforma della giustizia non deve “penalizzare la magistratura”. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini in un intervento telefonico a un incontro di Generazione Italia a Salerno. “Ciò non vuol dire – spiega Fini – che tutti i magistrati siano eccellenti servitori dello Stato. Ce ne sono che, come in altre categorie, hanno dei difetti. Ma non si può e non si deve in alcun modo pensare di dar vita a una riforma della giustizia che parta dal principio che si deve punire o penalizzare la magistratura italiana”. Fini ha poi annunciato che questo si vedrà “nel corso delle prossime settimane, nel dibattito parlamentare, che alla Camera vedrà il gruppo di Futuro e libertà non soltanto protagonista ma determinante in termini numerici”: “Credo sia una garanzia per il rispetto del programma sottoscritto con gli elettori”.
Intanto lunedì, il Csm esaminerà le dichiarazioni di Berlusconi sulla magistratura all’interno della quale si anniderebbe una vera e propria associazionea delinquere.
Ha quindi continuato a parlare degli intenti del partito di prossima nascita, Futuro e Libertà, prevista per martedì: “Nei prossimi mesi gli italiani verificheranno se la politica è fatta di personalismi, polemiche, dossier che avvelenano il vivere civile o rispondere alle esigenze degli elettori”. I cittadini dovranno fidarsi di questo nuovo movimento poiché “coloro che hanno aderito a Futuro e libertà lo hanno fatto perché ci credono, non certamente per difendere gli interessi”. “Questa è la più bella garanzia che possiamo offrire alla gente – ha aggiunto – e con l’entusiasmo, con la pulizia delle idee, con l’onestà dei comportamenti, con la coerenza delle azioni che sempre ha caratterizzato coloro che oggi aderiscono al nostro movimento e a Generazione Italia, sono convinto che in tempi brevi avremo ancora maggiori soddisfazioni”.
Poi il presidente della Camera ha voluto lanciare un monito agli alleati del Pdl, “fin troppo attento alle esigenze di un partito politico qual è la Lega” perché “si dimentica che buona parte dei voti arriva dal Sud, da quel Meridione che deve tornare nei programmi dell’agenda politica”. “Occorre – ha aggiunto – che alle buone intenzioni seguano i frutti e quindi maggiori infrastrutture e stanziamenti. In questi mesi i fondi Fas (fondo per le aree sottosviluppate, ndr) sono serviti da salvadanaio nel quale attingere durante le esigenze che si sono verificate in Italia. Si tratta di una emergenza drammatica che coinvolge soprattutto i nostri giovani. Ad esempio in altre parti d’Europa con contratti precari guadagnano di più, cosa che qui non accade. È una questione che affronteremo in Parlamento come quella dello sviluppo”.