Attesi ben trecento pulman da tutta Italia e due navi dalla Sardegna. La manifestazione avverrà in contemporanea con ben undici città all'estero
L’appuntamento è per questo pomeriggio in piazza della Repubblica, a Roma. Parte alle 14 il secondo No B. Day lanciato in pieno agosto dal Popolo Viola, l’articolata galassia anti-berlusconiana che entrò fragorosamente in scena il 5 dicembre scorso quando il governo Berlusconi era all’apice del suo consenso e 300 mila persone si ritrovarono in piazza per chiederne le dimissioni.
Quest’anno lo slogan della giornata è “Licenziamolo” e gli organizzatori puntano molto in alto: nell’appello si chiede che Berlusconi si dimetta, che quindi “si modifichi l’attuale legge elettorale”, si faccia una nuova legge sul conflitto di interessi “che impedisca il riproporsi dei nuovi Berlusconi” e che infine “si torni al voto”.
Alla giornata che sarà anche a difesa della Costituzione, hanno aderito vari partiti (Idv, Sel, Verdi, Federazione della Sinistra); singoli esponenti del Partito democratico (Rosy Bindi, che lo scorso anno era in piazza, ha mandato ai Viola un messaggio ma non ci sarà per precedenti impegni); i dirigenti della Fiom – a titolo personale – e ieri è arrivata anche una lettera di solidarietà della Cgil che sarà in piazza. Nichi Vendola, Antonio Di Pietro e Ignazio Marino hanno assicurato la loro presenza anche se non interverranno dal palco riservato alla “società civile”.
Il corteo arriverà in Piazza San Giovanni alle 17 e a quel punto alla musica (suoneranno anche gli Almamegretta e i “Zona Rossa crew”, un gruppo rap da L’Aquila) si mischieranno gli interventi suddivisi per aree tematiche: si va da Costituzione – prenderà la parola Ilaria Cucchi, sorella di Stefano – a “lavoro”; da “conflitto d’interessi” con l’avvocato Domenico D’Amati, a “legge elettorale” con Paul Ginsborg ed Ernesto Ruffini. Nutrito anche il gruppo dei giornalisti (il nostro Luca Telese, Norma Rangeri, Concita De Gregorio, Giulia Innocenzi) ai quali seguirà il capitolo “scuola” e quello “giustizia” con Salvatore Borsellino e le sue Agende Rosse.
Gli organizzatori non azzardano cifre: dicono però che trecento pullman sono in arrivo a Roma da tutta Italia, insieme a due navi speciali dalla Sardegna (Olbia e Cagliari); e che altre 11 città estere, da Valencia a Washington, manifesteranno in contemporanea con Roma .
Alla vigilia il sentimento predominante è quello della sfida. Rispetto alla scorso anno, quando grande attenzione si conquistarono i Viola sulla stampa e sulle realtà locali, stanchezza e divisioni hanno pesato negli ultimi mesi. Lo scorso anno, inoltre, il successo del No B. Day fu messo in ombra dall’attentato di Tartaglia a Berlusconi: dal Pdl partirono accuse ai Viola additati come fomentatori del “clima d’odio” che aveva armato la mano del pazzo. Quest’anno, alla vigilia, è arrivato invece l’agguato al direttore di Libero Maurizio Belpietro. Ma, ribadendo che “è sotto gli occhi di tutti la nostra civiltà” i rappresentanti del No B. Day rimandavano le accuse al mittente: “È Berlusconi ad alimentare il clima d’odio. “Democrazia, ultima chiamata”, invece, l’ultimo appello su Facebook. Augurandosi che la piazza risponda.