Le parole di Giuseppe Ciarrapico e le barzellette di Berlusconi sugli ebrei hanno fatto il giro del mondo e, come era prevedibile, sono arrivate fino a Tel Aviv. Haaretz ha infatti deciso di mettere in prima pagina il sense of humor del premier e le osservazioni antisemite del senatore del Pdl. Nell’edizione di oggi e in quella del primo ottobre, il quotidiano israeliano ha fatto la cronaca delle parole in libertà provenienti da Roma scatenando le reazioni dei lettori che poi sono state riportate sul sito del giornale dove se ne leggono di tutti i colori. Nel primo articolo, Haaretz ha ricordato: “La visita di Gianfranco Fini del 2003 a Gerusalemme che condannava l’orrore della Shoah, contrapposta alle urla antisemite che sono volate nel Parlamento italiano per voce di un esponente del Pdl”. Il quotidiano ha anche auspicato un intervento delle autorità italiane sull’accaduto.
Intervento che per ora non c’è stato visto che il premier, dopo essersi dissociato dalle dichiarazioni del suo amico Ciarrapico, ha raccontato una barzelletta sugli ebrei che, ricorda Haaretz nell’edizione di oggi: “Gli ha tirato addosso l’ira della chiesa e dell’intera comunità ebraica che in queste ore continua a pronunciarsi sulle vicende citate”.
Da Tel Aviv le polemiche sono tornate a Roma, dove la reazione del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Renzo Gattegna, è stata dura: “Una tragedia sulla quale non si può agire con superficialità. Chiedo al presidente del Senato Renato Schifani e a Silvio Berlusconi di sanzionare il comportamento dell’esponente azzurro”. Gattegna è intervenuto anche sulle parole dette dal premier: “Non ha colto la gravità delle affermazioni di Ciarrapico e ha risposto in maniera assolutoria alle offese agli ebrei rinnovando la sua amicizia allo Stato di Israele, cioè confondendo due diverse entità”.
“L’episodio non deve passare inosservato”, ha detto Riccardo di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, che ha bollato l’intervento del senatore come uno degli eventi tra i più gravi e indecorosi degli ultimi anni: “Penso che sia una regressione incredibile con modi di espressione non più tollerabile, se poi si pensa che a pronunciare certe parole è stato un senatore della repubblica, non si può e non si deve minimizzare”.
di Luigina d’Emilio