Il ministro dell'Interno torna a puntare il dito contro il web. Ma sembra dimenticare l'emittente ufficiale del suo partito, che quanto a omofobia e razzismo non è seconda a nessuno. Ecco qualche esempio e alcune registrazioni audio
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni torna a tuonare contro internet come veicolo dell’odio. Lo aveva fatto dopo l’aggressione a Silvio Berlusconi in piazza Duomo a Milano, lo ha fatto di nuovo dopo l’episodio che ha coinvolto il direttore di Libero Maurizio Belpietro (di cui peraltro non si sa ancora nulla: chi fosse l’aggressore, che cosa volesse fare e perché). Ma Maroni non ascolta mai Radio Padania? L’emittente ufficiale del suo partito, la Lega Nord, quanto a odio non è seconda a nessuna.
C’è Andrea Rognoni, conduttore del programma “Cultura padana”, che non vuole vedere “film dove gli omosessuali si slinguano fra di loro”, e inveisce contro chi non è d’accordo: “Crepate tutti assieme a Satana!”. Nella trasmissione “Padani del mondo”, in studio si sdogana il razzismo, perché “identifica delle diversità”, e si pongono grandi questioni di principio: “In un cantiere di Milano preferiamo avere cento muratori del Maghreb o cento muratori della Polonia?”.
La voce di “Filo diretto”, Leo Siegel, il 22 febbraio è stato condannato in primo grado per istigazione all’odio razziale. Scontento di una puntata de “L’Infedele” sull’immigrazione, aveva definito Gad Lerner un “nasone ciarlatano”, uno da andare “a prendere in sinagoga per il collo”. Maroni aveva promesso di costituirsi parte civile contro Siegel, ma come ha denunciato lo stesso Lerner, non l’ha fatto.
Peggio succede quando si aprono i microfoni agli ascoltatori. C’è chi promette “calci nel culo o nelle palle” agli omosessuali che si baciano per strada, per non parlare di quella cattolicissima padana che definisce i transessuali “cessi umani, aborti di natura, immondi, stranieri”. Forse il ministro dell’Interno ha apprezzato la ricetta proposta da un militante del suo partito per uscire dal clima d’odio dopo l’aggressione Berlusconi: “Ai capi dei centri sociali bisogna prenderli e fargli male”.
O forse Maroni ce l’ha con internet perché in rete verba manent, compresi gli impresentabili sfoghi radiofonici padani. Ecco le versioni integrali e audio dei brani citati.
“Sì siamo dei moralisti e dei bacchettoni e allora? Cioè non vogliamo vedere dei film dove degli omosessuali si slinguano fra di loro, e allora? Non vogliamo vedere la depravazione morale che sta caratterizzando il nostro mondo! E allora avete ancora qualcosa da dire? E allora verrebbe voglia… crepate tutti, crepate assieme a Satana se vi piace così tanto… noi siamo sicuri di salvarci… questa depravazione morale sta superando la cattiveria con la quale Hitler ha mandato sei milioni, forse erano di meno ma non ha importanza, cinque, quattro, cinque, sei milioni di ebrei a morire… Venezia risorga, risorga Venezia!”. Andrea Rognoni, conduttore di Cultura padana, 27 gennaio 2010, Giorno della memoria (ASCOLTA L’AUDIO dal blog di Daniele Sensi)
“Dal punto di vista antropologico è chiaro, non siamo tutti uguali nel mondo… Il razzismo identifica delle diversità, la xenofobia è negativa”. Il dibattito continua con domande come “in un cantiere di Milano preferiamo avere cento muratori del Maghreb o cento muratori della Polonia?”. Trasmissione “Padani nel mondo”, 21 aprile 2009 (ASCOLTA L’AUDIO)
“La coltellata è troppo, è tentato omicidio, ma due calci nel culo, o calci nelle palle se ce le hanno, glieli avrei dati anch’io a vedere due che si baciano in strada”.
(24 agosto 2009, sull’accoltellamento di una coppia gay a Roma – ASCOLTA L’AUDIO)
“I transessuali sono cessi umani, aborti di natura, immondi, stranieri (…). Io sono cattolica ma mi guardo bene da sentire il cardinalone Tettacazzi”.
(24 ottobre 2009, il riferimento è al vescovo di Milano Tettamanzi – ASCOLTA L’AUDIO)
“I travestoni”, “questi esseri”, “sono bestie”.
(20 novembre 2009, dibattito sui transessuali e il caso Marrazzo – ASCOLTA L’AUDIO)
“Ai capi dei centri sociali bisogna prenderli e fargli male”.
(14 dicembre 2009, in una tramissione che stigmatizzava il “clima d’odio” contro Berlusconi – ASCOLTA L’AUDIO
di Mario Portanova