Qualsiasi uva da vino Nera tipo San Giovese o Cannaiolo, con salsicce di maiale ben allevato. Rosolarle rapidamente in un padella o in una teglia da forno con grill potente per poi farle risaltare nella loro sugagna con la Nera. La salsina che ne risulterà sarà fasciante per le suddette salsicce che nell’accompagnarvi con pezzi di pane casalingo mangerete insieme. Frantumate col morso qualche rinfrescate caldo-umido integro chicco. Non scartate i semi che mi dicono facciano tanto bene, se non altro ai miei sensi di colpa scatenati dal non sapermi fermare quando mi faccio questo piatto elegantemente contadino, mangiando ennesima salsiccia con filone di pane.
V come Vivere
Vivere col convincimento, con il forte intimo convincimento, senza il rischio di esporvi come facile bersaglio del “conformismo di giornata” facendovi un Purè tirato su manualmente con eccesso di burro, eccesso di parmigiano, latte fresco e ben caldo, con generosa mantecatura di patate, ad esempio rosse di Colfiorito. Il purè è e sempre sarà una delle cose più buone del mondo, senza concedersi ad alcun “re nudo“. Piatto che con le salcicce sopra descritte simboleggia il nuovo che si porta dietro il vecchio. Piatto chiantigiano, le salsicce con l’uva, perso con le migrazioni alimentari Americane. Piatto adulto con l’aggiunta del purè da far assaggiare ai bambini per contrassegnarli in maniera indelebile facendoli giocare con l’intensa vinosa salsa rosso violacea che esplode sul biondo dorato del purè. Sarà sufficiente sporcargli le labbra. Gireranno così per tutta la vita tranquilli e sereni fra i Cuochi Cinesi di San Francisco e le loro pancette di maiale bollite con salsa di soia e anici stellati e braci di Fuochi di Berberi per Tajine di agnelli con prugne e mandorle e limoni conservati usando indifferentemente mani e bacchettine. Piangeranno per il primo passatello in brodo e sapranno così amare tutte le donne, o almeno le donne romagnole.