Fumogeni, uova e petardi contro le mura a Roma. L'attacco in Lombardia viene però smentito dalla Fiom: "La versione dei fatti è diversa"
A Roma, un gruppo di manifestanti non identificati del gruppo Action Diritti in movimento ha lanciato fumogeni, vernice, uova contro i muri della sede di via Po del sindacato lasciando anche volantini di rivendicazione del gesto. Sull’episodio indaga la Digos di Roma: gli investigatori hanno già acquisito i filmati delle telecamere di sicurezza posizionate all’ingresso della sede del sindacato. “Si è trattato – denuncia la Cisl in una nota – di un fatto molto grave che si aggiunge ai numerosi attacchi ed aggressioni in corso in questi giorni nei confronti delle sedi sindacali della Cisl. Esortiamo tutti gli iscritti, i militanti, e la dirigenza a non lasciarsi intimidire da questi episodi di puro squadrismo”.
La memoria corre all’episodio del 9 settembre quando alla Festa nazionale del Pd a Torino, il segretario generale della Cisl Bonanni, aveva dovuto abbandonare di corsa il palco dopo essere stato colpito da un fumogeno.
A Merate in provincia di Lecco, intanto, alcuni militanti Fiom avrebbero fatto irruzione negli uffici Cisl. L’episodio è stato duramente condannato da parte della Cgil, che annuncia chiarimenti con la Fiom. “Non c’è stata nessuna violenza – afferma il segretario della Cisl di Lecco, Francesco Di Gaetano – ma un po’ di panico e preoccupazione tra i nostri lavoratori”. Il gruppetto di manifestanti si era staccato dagli altri lavoratori dell’azienda Fomas di Merate, che stamattina hanno manifestato pacificamente davanti ai cancelli della fabbrica. La Fiom però smentisce irruzione. “A Merate le cose sono andate in tutt’altro modo – dichiara il segretario generale della Fiom Lombardia, Mirco Rota: “Fosse vero, si tratterebbe di un atto gravissimo, ma a Merate, questa mattina, le cose sono andate diversamente. Lo dicono i fatti, non la Fiom”. E spiega: “attorno alle 10, quattro lavoratori – di cui due delegati della Fiom, si sono presentati davanti alla sede della Cisl. Dopo aver preavvisato le forze dell’ordine, due di loro, sotto gli occhi della forza pubblica, sono entrati nei locali e hanno consegnato un volantino. Gli altri due sono rimasti all’esterno. La storia finisce qui. Non abbiamo altro da aggiungere, se non il nostro profondo dissenso verso qualunque forma di protesta non civile, sbagliata e dannosa”. Il segretario fa anche un appello: “Chiediamo alle lavoratrici ed ai lavoratori metalmeccanici (a quelli iscritti e non alla Fiom) di evitare qualunque gesto possa essere utilizzato per occultare la pesantissima offensiva in atto contro i loro diritti a partire dalla distruzione del contratto nazionale. Chiediamo a tutti gli altri di non trasformare le legittime proteste e mobilitazioni dei metalmeccanici in atti che nulla hanno a che vedere con la storia e con il presente delle lavoratrici, dei lavoratori e della Fiom”.
“I fatti di Merate – insiste Di Gaetano – si legano all’assalto di stamattina a Roma alla sede nazionale della Cisl da parte di una ventina di persone. C’è un brutto clima e la tensione si sta alzando troppo. Bisogna abbassare i toni per evitare che queste vicende sfuggano di mano. Da questo punto di vista ben venga che la Cgil locale abbia condannato questi fatti”. Il segretario generale della Cgil della Lombardia Nino Baseotto ha infatti preso le distanze dal gesto definendolo come “un nuovo episodio di intolleranza” e dicendosi “allibito e costernato”.
Giovedì scorso era toccato alla sede Cisl di Treviglio (Bergamo) subire un attacco analogo a quelli di oggi: anche in quell’occasione erano stati lanciati uova e altri oggetti ed erano stati gridati insulti contro l’organizzazione sindacale e i suoi militanti. A lanciare uova e petardi sarebbero state alcune decine di operai della Same, militanti della Fiom-Cgil.
“Solidarietà dei deputati del Pd e mia personale” è stata espressa alla Cisl dal capogruppo democratico alla Camera, Dario Franceschini: “Episodi come questi non vanno mai trascurati e sottovalutati perché segnano un clima di intolleranza nel paese che va subito circoscritta e contrastata”.