La situazione nel Paese sta precipitando in un abisso davvero pericoloso. Gli indizi che le istituzioni democratiche siano condizionate da poteri occulti e pezzi deviati dello Stato sono sempre più evidenti. La magistratura che osa indagare sulla “filiera piduista” che inquina organi vitali della democrazia é oggetto di vili aggressioni. Diverse indagini degli ultimi tempi presentano punti di contatto assai significativi: l’individuazione di associazione segrete di tipo massonico, il coinvolgimento di magistrati in servizio in uffici nevralgici per il condizionamento e l’ostacolo di magistrati onesti, il ruolo eversivo di frange dei servizi di sicurezza e di appartenenti alle forze dell’ordine, politici di schieramenti anche apparentemente contrapposti, faccendieri e imprenditori, criminalità organizzata, soldi pubblici e riciclaggio di denaro sporco. I deviati che operano sempre più dal’interno delle istituzioni le sovvertono minando le fondamenta della Repubblica. Una delle tecniche utilizzate: dossier criminali per colpire servitori dello Stato o ricattare avversari scomodi. Attività che non può non essere svolta – per le notizie di carattere riservato utilizzate – se non con il contribuito di personale in servizio presso strutture investigative e/o di intelligence. Mezzi di informazione sotto il controllo del Presidente del Consiglio megafono dei dossier confezionati nei laboratori criminali. Politici che utilizzano tale spazzatura per condurre a termine le operazioni illecite utilizzando sedi istituzionali. Quando, quale sostituto procuratore di Catanzaro, contestai la violazione della legge Anselmi individuando logge coperte che condizionavano alcune istituzioni, mi vennero sottratte le due inchieste più importanti e portata a termine l’attività ispettiva che ha condotto al mio trasferimento. Quasi tutti i magistrati protagonisti di quelle condotte illecite sono imputati per corruzione in atti giudiziari o coinvolti in indagini aventi ad oggetto fatti gravissimi. Quando la Procura di Salerno individuò la centrale del crimine – zeppa di piduisti – che dall´interno delle istituzioni aveva operato per fermare le inchieste di cui ero titolare e distruggere chi aveva contribuito a portarle avanti, i magistrati salernitani sono stati polverizzati in un batter d’occhio. Un argomento che venne utilizzato per delegittimare l’intera procura salernitana fu quello di un presunto feeling tra me e uno dei pm di quell´ufficio. Chi utilizzò la criminale polpetta avvelenata? L’on. del PdL Amedeo Laboccetta, già creatura di Fini, oggi al servizio del Presidente del Consiglio dopo la deflagrazione del partito del’amore. L’insinuazione calunniatrice e diffamatoria fatta circolare negli ambienti istituzionali e propalata dai mezzi di comunicazione è stata alla base di un’indagine coordinata dal Procuratore Aggiunto di Roma Achille Toro, magistrato oggetto di investigazioni per i gravissimi fatti individuati dalla magistratura di Firenze. L’inchiesta sul presunto feeling, amplificata dalle propalazioni di Laboccetta, fu trasferita poi a Perugia e archiviata (una bufala). L’on. Laboccetta è, tra le varie cose inquietanti che lo contraddistinguono, il primo firmatario – seguito dall’on. Pittelli, imputato per corruzione in atti giudiziari per la sottrazione delle inchieste sopra indicate – di un disegno di legge per l’istituzione di una commissione d´inchiesta parlamentare sulla cd. guerra tra procure (invenzione creata ad arte, da un circuito mediatico-istituzionale, per fermare i magistrati di Salerno). Oggi Berlusconi, alla cui destra siede Laboccetta, chiede la commissione d’indagine sui magistrati dalla schiena dritta. Si apprende di rapporti di affari e/o professionali tra Laboccetta, la famiglia Corallo e la Atlantis World, che ha sede nel paradiso fiscale di Saint Lucia, luogo in cui parrebbe essersi confezionata l’attività messa in atto ai danni del Presidente Fini. Alcuni dei finiani che avallarono le iniziative del Laboccetta contro le indagini di Catanzaro e Salerno sulla nuova P2, e che conoscono personaggi e fatti, potrebbero dare un contributo alla politica togliendo la spina a un governo di stampo piduista e uno alla verità, nella sede giudiziaria, alla quale, ovviamente, mi sono rivolto ricostruendo nei dettagli vicende inquietanti. Unitamente alle attività di depistaggio e inquinamento accadono altri fatti “strani”. Ciancimino e Spatuzza parlano di mafia e politica, di trattative e deviazioni istituzionali, ed ecco che un “deviato mentale” lancia una statuetta contro il Presidente del Consiglio. La vicenda viene accompagnata da una campagna politica e di stampa di regime che indica in quella parte dell´opposizione che difende la Costituzione gli istigatori e mandanti morali. Nei giorni scorsi, nel pieno di una gravissima crisi politica e in una situazione di instabilità, accade il presunto attentato al direttore di Libero Belpietro. Chi muove le fila? Chi sta governando in modo occulto il Paese? Quale sarà la prossima mossa dei burattinai della strategia della tensione?