Politica

Bersani chiude l’assemblea Pd a Varese <br>“Tutte le forze si uniscano. Per la democrazia”

"Pronti a un governo di transizione che cambi la legge elettorale. La seconda fase del berlusconismo è la più pericolosa". E sui dossier della stampa di destra aggiunge: "Io non ho paura, ma molti li temono"

“Ci dobbiamo rivolgere a tutte le forze interessate a mettere in sicurezza la democrazia italiana”. Pierluigi Bersani chiude la due giorni programmatica organizzata dal Partito democratico a Busto Arsizio, in provincia di Varese, chiedendo un fronte compatto contro il berlusconismo: “Siamo pronti ad un governo di transizione che cambi la legge elettorale e affinchè si possa andare a elezioni, guardando avanti e non traccheggiando”.

L’intervento del segretario era il momento più atteso dell’Assemblea nazionale. Curiosità anche per la scelta della location, nel cuore della provincia del nord, dove l’asse Lega-Pdl va ben oltre il 60 per cento dei consensi. “Non e’ vero chesiamo stranieri al nord”, ha chiarito Bersani. “Abbiamo delle responsabilità ma il sogno e il progetto di Bossi e Berlusconi sono falliti. Il nord è stato tradito così come l’intera Italia è stata tradita”.

Secondo il segretario del Pd non è vero che il metodo di governo berlusconiano sia arrivato al capolinea: “Il secondo tempo di Berlusconi è la fase piu’ pericolosa. C’e’ una forza ideologica e mediatica, un conformismo difficile da superare. Qualcuno adesso comincia a lamentarsi e critica Berlusconi, ma allo stesso tempo dice ‘si’ pero’ anche il Pd…’: c’e’ un terzismo nobile, ma c’e’ anche quello di Don Abbondio e dei sepolcri imbiancati”. A proposito della forza mediatica del premier, non è mancato un riferimento ai dossieraggi dei giornali di proprietà del premier o a lui vicini: “Se ci siano dossier in giro non lo so, però c’è paura in giro; io no, ma c’è paura in giro, non solo a Roma”.

Un passaggio sul programma, con riferimenti all’immigrazione: “Non vogliamo essere buoni ma razionali. Un Paese che vuole crescere deve avere una quota di immigrati. Il fenomeno porta vantaggi ma anche discordie e problemi. Bisogna dividere equamente le due cose. Non è possibile – ha aggiunto – che i vantaggi vadano tutti da una parte e i disordini tutti alle fasce basse della popolazione. Se arriva un povero non è possibile che paghi un altro povero”. Poi di nuovo la situazione politica. “Oggi il governo e’ Berlusconi-Bossi-Cuffaro ce ne rendiamo conto?Bisogna costruire l’alternativa, ma – ha aggiunto – senza il Pd non si vince, quindi chi maltratta il Pd rifletta perché di nuovo rischia di tenersi Berlusconi. Senza di noi Berlusconi non va a casa”. Dunque, “il Pd discute con tutti ma non fa la salmeria di nessun. Non ci sta a tutti i prezzi con nessuno, perche’ Pd ha un suo progetto di Italia, pronto a discutere, ma non gli utili idioti di qualcos’altro”. Poi la promessa: “Avremo il fisico per esere il traino dell’alternativa”.