La signora Angiola presenta una mostra alla Galleria d'arte moderna di Milano con patrocinio di Regione e Provincia. Un grande spazio per un'artista che fino a ieri esponeva in spazi poco noti. In realtà la sua vera passione è la politica
“Il via libera alla mostra personale della Tremonti alla Gam è stato dato da Letizia Moratti, durante l’interim all’assessorato alla Cultura – racconta a ilfattoquotidiano.it l’assessore Massimiliano Finazzer Flory – io l’ho, come dire, “ereditata”. Un’eredità attiva, però, perché ho rivisto il progetto e l’ho adattato alla cifra simbolica propria della Gam, la relazione di cultura e natura”. Risposta più diplomatica rispetto a quella di Vittorio Sgarbi assessore alla cultura della Giunta Moratti dal 2006 al 2008: “Non mi sembra proprio che siano opere irrinunciabili – aveva dichiarato Sgarbi alla rivista ArsLife – Il lavoro della Tremonti non merita una sede prestigiosa come la Gam”. Eppure, la sorella artista del ministro dalla sua ha ottime recensioni da critici molto conosciuti come Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, fino al centenario Gillo Dorfles, storico paladino delle avanguardie. Nel 2011 uscirà per Bompiani (a cura di Elisabetta Sgarbi, sorella di Vittorio) l’esordio narrativo di Angiola, “La valle degli orsi”, di taglio autobiografico.
Istruttrice di tennis, diplomata in grafica pubblicitaria, moglie e madre, all’inizio degli anni ’70 ottiene il diploma magistrale e si iscrive a Farmacia senza mai conseguire la laurea. La prima mostra risale al 1988 alla Galleria “Il Torchio” di Carimate in provincia di Como, ma Angiola fa risalire il colpo di fulmine per la scultura al 1994. Gli interessi sono vasti, dai dipinti alla politica: “Io di sinistra? No, sono indipendente”, dichiara ad Affaritaliani.it. A Cantù si candida sindaco due volte: nel 2002 con Forza Italia, nel 2007 con la Lista Tremonti prendendo 749 voti pari al 3,7% dei voti. Oggi è consigliere comunale del paesino comasco nonché membro della Commissione arredo e decoro urbano insediatasi al comune di Milano il 3 giugno 2010 “per progettare in armonia, per rendere più bella, più accogliente, più vivibile, la città di Milano”. Tra docenti universitari e artisti molto noti, Angiola Tremonti è definita “artista, pittrice e scultrice”.
I primi lavori sono in bronzo, oro e argento e sfociano, si legge dal suo dito ufficiale, nella creazione di “gioielli artistici”. Fino all’exploit della personale alla Gam, Angiola espone in luoghi poco conosciuti: gallerie di provincia, sale civiche e comunali tra Cantù, dove vive, Como e Lecco (lei nasce a Sondrio nel 1948 a soli 15 mesi di distanza dal fratello Giulio), spazi d’arte a Busto Arsizio, Auronzo e Lorenzago di Cadore, fino al “Salon des Arts” al Casinò di Campione d’Italia, ma anche, nel 2002 l’ex Casa del fascio di Como.
Più che da artista, la sorella del ministro ha un curriculum da assistente sociale: amica di don Antonio Mazzi, crocerossina in Burkina Faso, volontaria ospedaliera, insegnante in carcere, dedita al recupero dei tossodipendenti, è vicina ai più piccoli tanto che “scende in campo a fianco dell’Unicef contro la pedofilia e gli abusi infantili”. L’amore per l’infanzia traspare con forza anche dal suo sito dove, nella sezione “didattica”, alla voce “pedofilia”, Angiola dà consigli ai bimbi più sprovveduti: “Non accettare mai denari, oggetti di valore o altri regali da sconosciuti. Se qualcuno con una qualsiasi scusa tocca il tuo corpo con insistenza ribellati e raccontalo, nessuno deve toccarlo, soprattutto in quelle parti che servono per fare cacca e pipì”. “Se ti trovi in difficoltà – ammonisce – o qualcuno ti minaccia, non aver paura, chiedi aiuto!” Il bambino è avvisato.
I giornali si accorgono di lei dal 2001 (anno in cui nasce il Governo Berlusconi II), ma non si tratta di riviste specializzate in arte, bensì in gossip: dal suo sito, nella sezione “Recensioni”, ecco comparire nove articoli provenienti da Chi, Oggi, Novella 2000, Dipiù e da L’Ordine.it, sito del quotidiano locale della curia di Como e provincia diretto da Giovanni Sallusti, fratello del più noto Alessandro, direttore de Il Giornale.
Ma cosa ne pensa Giulio Tremonti dell’arte della sorella? Angiola dichiara a Novella 2000 il 4 dicembre del 2008: “Avevo regalato un quadro a Giulio. L’ho trovato in cantina pronto per essere gettato via”. Ecco, se cade il governo, il super Ministro ha un futuro assicurato. Come critico d’arte.