Dopo la guerriglia allo stadio Marassi di Genova, Italia-Serbia è diventato un caso politico. Sotto accusa è finito il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Secondo le critiche che piovono dall’opposizione è grave che i teppisti serbi siano riusciti a entrare allo stadio dopo aver aggredito nel pomeriggio il pullman della loro stessa nazionale e aver creato gravi incidenti nel prepartita. Eppure l’allarme era nell’aria. Solo pochi giorni prima gli stessi personaggi con le stesse motivazioni, avevano rovinato il Gay Pride di Belgrado, creando una vera e propria rivolta con circa 150 feriti solo tra i poliziotti. Ma il ministro degli Esteri, Franco Frattini (presente alla conferenza stampa di RadioRai1 per presentare la trasmissione “Una radio per l’Afghanistan” e promuovere la distribuzione di migliaia di piccole radio a dinamo nei villaggi afghani) interrogato da ilfattoquotidiano.it risponde: “Allarmi? Io non ne sono a conoscenza”.
Servizio di David Perluigi, riprese e montaggio di Paolo Dimalio
Videogallery
Frattini sugli allarmi arrivati dalla Serbia: “Io non ne sono a conoscenza”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione