L’eterno ritorno del sempre uguale. Ancora nel mirino di provvedimenti punitivi Annozero di Michele Santoro. L’ultima volta fu alla vigilia delle elezioni regionali, quando – per sospendere Annozero – si fece tacere pure Vespa, al fine di non turbare la serenità degli elettori in campagna elettorale.
Ora il problema è l’orazione di Santoro in apertura di stagione, contro il sabotaggio (inconcepibile sul piano dell’interesse dell’Azienda, visti ascolti e ricavi pubblicitari) a cui era ed è sottoposto il programma. Il direttore generale della Rai Mauro Masi ha stabilito dieci giorni di sospensione per Santoro, buoni per far saltare due puntate.
Insomma, cambiano i pretesti ma l’obiettivo è sempre lo stesso: bloccare uno spazio di informazione che, nel piattume generale, e comunque lo si giudichi, fa passare in tv, con alti indici di ascolto, notizie e opinioni non gradite al manovratore. Eliminare la sbavatura, una delle ultime, in quella piazza linda e ben ordinata che è diventata l’informazione televisiva italiana.
Non sono uno spettatore abituale di Annozero. Mi piacciono i servizi esterni, ma non sopporto i battibecchi in studio. Santoro a volte non mi convince, per non dire altro, come quando, nella puntata del dopo-Tartaglia, chiosò che in fondo il can can della strumentalizzazione era colpa dei contestatori di piazza.
Tuttavia penso che di nuovo ci toccherà, come altre volte in passato – un nome su tutti: Enzo Biagi – difendere da un atto di servile arroganza non lui e il suo modo di fare tv, che può piacere o non piacere, ma – attraverso di lui – la libertà e l’indipendenza dell’informazione. So che alcuni, nello stesso ambiente dei nostri movimenti, storcono il naso. Basta occuparsi di tv, basta difendere questi privilegiati che usano il mezzo come pare e piace a loro, basta difendere una trasmissione che comunque dà la parola sempre agli stessi. Così dicono. D’accordo, ma l’alternativa nei fatti qual è, se non quella di lasciare campo libero al giornalismo su misura e alla tv che tanto piace al manovratore?
Domenica in piazza a Milano
Domenica 17 ottobre a Milano dedicheremo alla vicenda e al suo contesto la settimanale Agorà del gruppo Qui Milano Libera. Ore 15-19, piazza San Babila. Chiederemo le dimissioni di Masi e il ritiro della sospensione per Annozero.