Sommerso dai tanti cd che mi avete spedito (e vi invito a farlo ancora scrivendomi all’indirizzo prinaldis@gmail.com) non sono passati inosservati alcuni dischi usciti nell’ultimo periodo. Così mi permetto di segnalarvi tre album che secondo me meritano la vostra attenzione:

LE NOISE” (Reprise) – Neil Young ha prodotto con Daniel Lanois un nuovo disco intitolato Le Noise, forse perché il “rumore” è l’essenza stessa di questo disco. La chitarra distorta e manipolata magistralmente da Lanois è la protagonista indiscussa. Il disco è davvero bello, considerando che Neil ha ormai una certa età e nonostante sia un mostro sacro del rock cerca sempre di sperimentare incamminandosi su sentieri inesplorati anziché crogiolarsi come hanno fatto in tanti sui propri successi.
Perciò l’album risulta sorprendente: otto brani, di cui due ballate e altre sei decisamente rock. I suoni trasudano rabbia e passione… con quest’album Neil Young dimostra di essere davvero un grande! Anche se non c’era bisogno.

FAMILIAL” (Bella Union) – Phil Selway dopo una vita trascorsa nelle retrovie (alla batteria) con quest’album riesce ad appagare un comprensibile desiderio: quello di avere un posto in prima fila. E lo fa con quest’album davvero molto suggestivo, bello e tutto da ascoltare: dopo Eraser di Thom Yorke e la colonna sonora de Il Petroliere firmata da Jonny Greenwood, anche il batterista dei Radiohead ha composto il suo primo disco solista, ma a differenza dei suoi due soci, i brani di quest’album sono diversi dal sound della band di provenienza. Selway ha provato a smarcarsi con successo dal genere Radiohead, componendo un disco condito da suoni più tradizionali. Al suo fianco un bel gruppo di amici e collaboratori tra cui Lisa Germano, Glenn Kotche , Pat Sansone dei Wilco e Sebastian Steinberg.

THE SUBURBS” (Merge for US – Mercury Uk) – Gli Arcade Fire hanno dato vita a un album che definire ‘naturalista’ è eufemistico: la descrizione dell’Ambiente è alla base concettuale del disco. Il gruppo canadese con questo, riceve la definitiva consacrazione segnando in modo profondo l’ambito dell’Indie Rock.
Ogni loro lavoro è ormai un evento e questo “The Suburbs” è all’altezza delle aspettative.
Gli Arcade Fire descrivono la realtà che vivono, senza però cadere nell’autocommiserazione. Sedici brani, per un disco da ascoltare tutto d’un fiato.

A tutti auguro un buon ascolto e sempre… Vive le Rock!

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