All’indomani di Anno Zero, la mia solidarietà va a Mauro Masi. Solidarietà e sostegno morale per quello che ormai è diventato un impellente caso umano di cui la politica deve farsi carico. Lo guardo, così pallido, con quei baffi in stile “Clemente J. Mimun II”. E’ un uomo solo in trincea, abbracciato al suo fucile, che aspetta gli alleati che nel frattempo però sono tutti tornati a casa a bere ottimo vino alla sua salute.
E’ davvero incredibile: ad ogni sua azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Cerca di obbedire al capo sospendendo i talk show durante le ultime elezioni Regionali, affinchè Santoro & Co. non possano raccontare delle sventure giudiziarie di B. e dei suoi, e in un paio di settimane il giornalista organizza Raiperunanotte, trasmettendo sul web e totalizzando 125 mila spettatori. La Rai, in compenso, perde in un sol colpo 7 milioni di euro a causa della mancata messa in onda di Annozero, Ballarò e Porta a Porta. Se si pensa che Masi è anche un economista, il dramma assume contorni biblici.
Poi, qualche giorno fa, ci riprova; il suo cuore non ha pace, deve riconquistare Berlusconi dopo le ultime mediocri prestazioni. Quale migliore occasione di una sospensione per Michele Santoro, per 10 giorni, dopo le aspre critiche che gli ha rivolto per non aver rinnovato i contratti di Marco Travaglio e di Vauro. Vuole far saltare due puntate di Annozero: le prove generali della chiusura. E’ entusiasta il piccolo Mauro, corre felice per i campi di grano, coglie le spighe e si addobba il capo. Non sa che la tragedia è dietro l’angolo. Anche stavolta la sorte è gli è avversa e nemica: alla notizia della sospensione, 6.283.000 telespettatori (il secondo miglior risultato di sempre), ovvero il 23,47%, hanno guardato giovedì sera Anno Zero. Un dato che si infrange dritto sulla brillante dentatura del Dg Masi.
Poteva essere finita per il direttore generale che da sempre ha come obiettivo ed incarico primario, quasi esclusivo (una sorta di co.co.pro.) la cacciata di Santoro, ma le disgrazie non arrivano mai da sole. Qualche ora fa Santoro ha formalizzato la richiesta di arbitrato contro la sospensione, dunque fino al giudizio dell’arbitro Annozero andrà regolarmente in onda, cercando di polverizzare i record per indurre la Rai a cacciare un direttore generale che sembra essere stato assunto per distruggere la televisione pubblica, ad esclusivo vantaggio commerciale e politico di Berlusconi.
Me lo immagino adesso Masi, come un bambino che torna a casa tutto sporco di fango dopo i giochi e che svoltato l’angolo, vede in lontananza la mamma furente che lo attende al varco per una feroce ramanzina con tutte le pene accessorie del caso. Per questo credo che l’unica vittima in tutta la vicenda sia lui, il piccolo Masi. A lui tutta la mia solidarietà e anche un caloroso abbraccio.