A dieci giorni dall’annuncio sono arrivati nel tardo pomeriggio di oggi i primi cinquanta militari dell’Esercito italiano che da domani vigileranno su procura e tribunale per evitare minacce e attentanti della ‘ndrangheta. Gli altri soldati, per un totale di 80, saranno in città in serata.
Agli uomini del reggimento bersaglieri di Cosenza si uniranno presto i soldati della Brigata Aosta di Messina e del 62/mo reggimento fanteria Sicilia di Catania. Dalle 13 di domani comincerà il compito di vigilanza fissa davanti agli uffici della Procura della Repubblica, della Procura generale, della Corte d’Appello e dell’abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro, i cosiddetti obiettivi sensibili, oggetto di un’escalation di attentati e atti intimidatori dall’inizio dell’anno. Il 3 gennaio scorso due persone fecero scoppiare una bomba davanti alla procura generale, mentre poche settimane fa, il 5 ottobre, venne fatto ritrovare un bazooka in una cabina telefonica vicino al Consiglio Regionale.
Gli ufficiali hanno compiuto nei giorni scorsi sopralluoghi operativi per stabilire il posizionamento strategico delle postazioni di vigilanza. I soldati che, come deciso nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di venerdì, saranno utilizzati in attività di controllo, dopo l’arrivo in città e la sistemazione in alcuni alberghi, diventeranno operativi domani con il primo turno di servizio fissato per le ore 13. Martedì, alle 10, al Cedir, si terrà una cerimonia di accoglienza ai militari promossa dal Comune di Reggio Calabria alla presenza del sindaco Giuseppe Raffa, dei vertici della magistratura reggina e dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Parteciperà anche il colonnello Giorgio Bertini comandante del 62 reggimento fanteria Sicilia.
“Quel che si era deciso e deliberato – ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta – da stasera ha compimento dopo l’accoglimento da parte dei ministeri competenti delle nostre richieste. Da domani si parte. Vedremo i tempi di utilizzazione. Speriamo di impiegare i militari per poco perché vorrà dire che le cose miglioreranno e la loro presenza non sarà più necessaria”.
Il prefetto ha ribadito che i soldati attueranno una vigilanza fissa giorno e notte con turni di sei ore e non dovranno assolvere alcun altro compito. In particolare non andranno in giro per la città.