Il processo a Marcello Dell’Utri, senatore del Pdl, per calunnia aggravata nei confronti di tre collaboratori di giustizia deve rimanere a Palermo. Questa la richiesta di Oscar Cedrangolo, sostituto procuratore della Cassazione nel capoluogo siciliano. Il magistrato ha sollecitato i giudici della Seconda sezione penale a giudicare inammissibile il ricorso presentato dai difensori di Dell’Utri che avevano invece chiesto di trasferire il processoin un altra sede per “legittimo sospetto”. Il senatore Pdl è imputato per calunnia aggravata nei confronti di Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini.
Il processo, in corso davanti alla prima sezione della Corte d’appello di Palermo, sarebbe dovuto riprendere il 20 settembre ma visto il ricorso in Cassazione è rimasto sospeso. Gli avvocati del senatore Pdl, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico, sostengono che a Palermo non ci siano le condizioni per giudicare nuovamente Dell’Utri, dato che i giudici sarebbero sottoposti a “pressioni e tentativi di condizionamento”.
Il processo per calunnia – nel quale Dell’Utri è stato assolto in primo grado, mentre la Procura ha presentato ricorso in appello – è una ‘costola’ del procedimento principale per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del quale Dell’Utri è stato condannato, in secondo grado, a sette anni di reclusione (contro i nove del primo grado). Il senatore è accusato di calunnia aggravata nei confronti dei collaboratori di giustizia Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini. Secondo l’accusa, Dell’Utri avrebbe inventato un piano con l’aiuto di un ex esponente della Sacra Corona Unita al fine di dimostrare che i tre si erano messi d’accordo per accusarlo falsamente. Se la richiesta di spostare il processo per legittimo sospetto fosse accolta, le carte dovrebbero arrivare a Caltanissetta. Tuttavia, con molta probabilità, il processo finirebbe a Catania perchè a ‘dirigere’ la sede nissena è andato Claudio Dell’Acqua che ha presieduto il processo d’appello per mafia.
Il collegio della Seconda sezione penale della Cassazione presieduto da Giuseppe Cosentino sta per entrare in camera di consiglio. La decisione sarà nota tra stasera e domani.